donne chiesa mondo - n. 58 - giugno 2017
DONNE CHIESA MONDO 22 DONNE CHIESA MONDO 23 I L LIBRO solvere le barriere tra fisico e spirituale, di sal- pare con «impari mezzi» verso l’ignoto, di farsi gioioso araldo della meraviglia della creazione. Questo incontro sacramentale della poesia con un infinito colto nel tempo trova nella voce delle donne espressione privilegiata. Spicca, nel libro, l’esperienza poetica di Emily Dickinson, per la quale l’incontro tra poesia e preghiera di- viene la soglia di un concitato dialogo con il di- vino. La poetessa di Amherst vede nella pre- ghiera un’invocazione a un Dio, di cui protesta l’assenza e insieme il desiderio: nei suoi versi, ondeggianti tra impazienza e affidamento, ricor- re l’interrogativo su una questione irrisolta, se cioè Dio ascolti. Nonostante il dubbio, però, il canto non può fare a meno di librarsi e interpel- lare. Anche nel caso di Denise Levertov, poetessa britannica morta nel 1997 negli Stati Uniti, la poesia introduce alla preghiera e apre la strada al mistero del divino. Circa vent’anni prima del- la sua morte, nel processo di scrittura di una lunga poesia, la poetessa si ritrovò a instaurare una nuova relazione con il dubbio e la fede, concependo la sua attività poetica come una ve- ra e propria forma di preghiera. La poesia, co- me arte «incarnatoria» è infatti capace di pene- trare un mistero che, definito dalle parole della Levertov stessa, «non è dietro, ma dentro» tutto ciò che esiste. E aggiungeva: «Il poeta quando scrive è un prete, richiama il divino, il lettore fa ciò attraverso la lettura della poesia e per divino intendo qualcosa che trascende sia la creatività che l’anelito». di F RANCESCA B UGLIANI K NOX L’ affinità tra linguaggio religioso e linguaggio poetico si rivela nel loro dimorare nelle profon- dità dell’esperienza umana, ra- sentando i confini del dicibile. La poesia restituisce con assoluta evidenza la complessità della vicenda umana alla ricerca del divino, in virtù di uno sguardo orientato all’eterno, oltre la trama del tempo e del visibi- le; uno sguardo che attraversa il silenzio, per at- tingere alla fonte della vita della parola. Poetry and Prayer: The Power of The Word II (Routledge, 2016) è un volume di saggi che pre- senta le considerazioni di teologi, filosofi e poe- ti sul rapporto tra poesia e preghiera, racco- gliendo una parte degli interventi del secondo ciclo di incontri del progetto Power of the Word, inaugurato all’Heytrop College dell’uni- versità di Londra nel 2011. Quello tra poesia e preghiera è un dibattito che ha animato la cul- tura europea almeno dalla fine del XIX alla pri- ma metà del XX secolo, sulla scia dell’interesse per il simbolismo, il misticismo e la teologia modernista. È in questo contesto che la teologia della grazia di Karl Rahner si offre come stru- mento interpretativo fondamentale, per com- prendere una relazione dinamica quale quella tra poesia e preghiera, basata su una teologia della parola poetica che ha la capacità di aprire il cuore e la mente del lettore al mistero di Dio. Se la preghiera, secondo il teologo tedesco, è «una voce dal profondo del cuore», lo stesso si può dire della poesia, per la sua capacità di dis- Dal profondo del cuore di S ILVINA P ÉREZ L a notte è sempre fredda e secca nella Puna del Jujuy. Non importa se di giorno la temperatura raggiunge i 27 gradi e il sole obbliga a cor- rere di ombra in ombra per ripararsi; di notte può arrivare a 14 gradi sotto zero, cambiando in poche ore la fisionomia del paesaggio. Alle sei del pomeriggio, Yavi sembra un villaggio fantasma. Le case di adobe ricevono, mute, il calore del sole. In mezzo al silenzio, si leva la voce di una donna e alcune parole in quechua prorompono nell’aria. Non è possibile sapere da dove vengono né cogliere il loro significato, ma hanno un tono di rimprovero, come se fossero rivolte Voci che si sovrappongono F OCUS
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