donne chiesa mondo - n. 58 - giugno 2017

DONNE CHIESA MONDO 16 DONNE CHIESA MONDO 17 S ono nata sulla costa occidentale della Norvegia, in una famiglia pieti- sta nella Chiesa luterana e, fin dalla mia nascita, la mia vita è stata costellata di preghiere. C’erano quelle obbligatorie a tavola e prima di andare a dormire. Erano piene di rese dei conti e grevi di sensi di colpa. E c’erano le altre, che aiutavano a vivere. Mia nonna ha avuto un’influenza decisiva sulla mia vita spirituale. D’estate, prima del tramonto, mi portava fino a una grossa pietra di ardesia, sul ciglio del ripido sentiero che conduceva alla scuderia esti- va. Lì ci sedevamo, guardavamo il sole che tramontava sul mare e in- tonavamo cantici. Infine pregavamo liberamente per tutte le persone che amavamo. In quei momenti si creava un legame gioioso e forte tra mia nonna e me e tra noi e Dio. Eravamo libere e amate. Anni dopo ho riconosciuto lo stile delle preghiere di quei tempi meravigliosi scoprendo la liturgia della comunità di Iona, in Scozia. La riconoscenza verso il creatore per la sua bontà che si rivela nella natura, nel tempo e nelle stagioni, Cristo come amico e lo Spirito santo, forza creatrice divina, erano stati gli elementi costitutivi di ciò che avevo vissuto su quella grossa pietra e lo erano ancora nelle pre- ghiere della tradizione cristiana celtica. Sono similitudini radicate nella storia: la costa occidentale della Norvegia è stata cristianizzata da schiavi (molti dei quali monaci) provenienti dalle isole del Mare del Nord, portati lì dai vichinghi. Tutto ciò era la conseguenza dell’iniziazione alla preghiera da par- te di mia nonna o semplicemente la grazia del battesimo? Non lo so, ma Gesù era mio amico da quando ero bambina e, raccontandogli Preghiere protestanti I N NOVEMILA CARATTERI di S OLVEIG P ERRET -A LMELID

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