donne chiesa mondo - n. 58 - giugno 2017

DONNE CHIESA MONDO 14 DONNE CHIESA MONDO 15 C’è sempre nella Weil una radicata diffidenza verso l’io e tutto quel che concerne la sfera del personale, che ritiene sempre inficiata da egoismo. Pregare, in definitiva, significa allora per lei strappare il proprio desiderio e il proprio pensiero dalla gabbia dell’io per orien- tarli verso Dio. E l’esito dell’orazione così concepita è quello di assi- milarci a Dio, di renderci perfetti come il Padre nostro che è nei cieli, di amare il mondo come lui lo ama, in modo imparziale. I versetti del Vangelo che la Weil ripetutamente commenta nella sua opera e sembra aver sempre presenti nella sua riflessione religiosa sono quelli che recitano: «Siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti» ( Matteo , 5, 45). Ma se nella preghiera diveniamo suoi figli, simili a lui nell’amore, nell’imitazione dell’indiscriminata distribuzione della pioggia e della luce del sole, tale filiazione e assimilazione non sono però una con- quista dell’uomo. Per Simone Weil è Dio che ci innalza e rende suoi figli. Se dunque il desiderio orientato verso Dio è l’unica forza capa- ce di elevare l’anima, a tale desiderio risponde l’azione di Dio che viene ad afferrare l’anima e a elevarla. «Egli viene — annota la scrit- trice — solo per coloro che gli chiedono di venire; per quelli che glie- lo chiedono spesso, a lungo, con ardore». E insiste: «Dio non può esimersi dal discendere verso di loro». Dio, per Simone Weil, non è dunque solo il fato impersonale de- gli stoici, non è la necessità, anche se essa è un suo volto, ma un Dio che ama, che ascolta le preghiere sincere degli uomini, che attende alla porta della loro anima, pronto a entrare non appena essa dà il suo consenso. È il Dio amore del Vangelo, dei mistici che si fa presente a chi lo ama e invoca nella preghiera, pura e disinteressata, com’è accaduto a Simone durante la recitazione del Pater . «Talora — racconta a Perrin — già le prime parole strappano il mio pensiero dal mio corpo per trasportarlo in un luogo fuori dello spazio, dove non c’è né prospet- tiva né punto di vista. Lo spazio si apre. All’infinità dello spazio or- dinario della percezione si sostituisce un’infinità alla seconda o tal- volta alla terza potenza. Nello stesso tempo quest’infinità d’infinità si riempie da parte a parte di silenzio, un silenzio che non è assenza di suono, bensì oggetto di una sensazione positiva, più positiva di quel- la di un suono. I rumori, se ve ne sono, giungono a me solo dopo aver attraversato quel silenzio. E a volte, durante queste recitazioni o in altri momenti, il Cristo è presente in persona, ma con una presen- za infinitamente più reale, più toccante, più nitida e colma d’amore di quella della prima volta in cui mi ha presa». tolgono se stessi per rendersi disponibili ad accogliere e lasciarsi col- mare da altro. Come l’attesa, l’attenzione è dunque un’azione non agente, un’atti- vità passiva. È l’atto con cui l’io si distacca da sé e ritorna a se stesso: «L’attenzione — leggiamo nel saggio appena citato — è distaccarsi da sé e rientrare in se stessi, così come si inspira e si espira». Ma se per conoscere la verità occorre fare attenzione, per essere at- tenti bisogna desiderare la verità. Solo un desiderio ben orientato rende capaci di attenzione negli studi, solo un autentico amore per la verità e per Dio ci rende capaci di accoglierli nella riflessione e nella preghiera. Simone Weil, allieva del filosofo kantiano Émile-Auguste Chartier (detto Alain), è persuasa che il desiderio ben orientato sia quello che desidera la verità unicamente per la verità, il bene soltanto per il bene. Ogni altra motivazione che intervenga nell’attenzione con cui ci si dispone verso la verità e verso Dio la degrada, la conta- mina e la depotenzia. Un allievo che si applichi con impegno agli studi allo scopo di ot- tenere buoni voti negli esami, forse anche riuscirà a ottenerli, ma non conoscerà mai la pura verità. Il suo desiderio non è abbastanza inte- gro perché non è guidato da un pensiero disinteressato, da quella «probità intellettuale» che sola, purificandolo, lo avrebbe indirizzato alla verità. Allo stesso modo, non si deve pregare Dio, il Padre no- Dio per Simone Weil non è solo il fato impersonale degli stoici non è la necessità, anche se essa è un suo volto È un Dio che ama, che ascolta le preghiere sincere degli uomini che attende alla porta della loro anima La bambina contro il toro Da qualche tempo, a pochi metri dal muso del famoso toro di Wall Street a New York, è comparsa un’altra statua. Si chiama Fearless Girl , la bambina che non ha paura. Posta lì in via temporanea per l’8 marzo, l’opera della scultrice Kristen Visbal ha però poi visto rinnovato il suo permesso di soggiorno dall’amministrazione comunale. Decisione questa che ha scatenato le ire di Arturo Di Modica, autore del toro, che ne ha chiesto la rimozione giacché, a suo avviso, la presenza della bimba cambierebbe il significato della sua opera: il Charging Bull — in procinto di caricare un avversario — vuole rappresentare la forza del popolo americano capace di riprendersi dalla crisi, mentre ora l’opera finisce per assumere un significato negativo. È probabilmente vero che la nuova inquilina ne cambia la percezione, ma la valenza delle opere d’arte può mutare nel tempo. E così resta oggi che quella bimba così spavalda stro che è nei cieli, per chiedergli qualcosa, fosse anche la più nobile ed elevata, a cui la nostra volontà miri quale suo scopo. Come recita la preghiera che Gesù ci ha insegnato, commentata riga per riga dal- la filosofa in A proposito del Pater , bisogna pregare Dio affinché sia fatta la sua volontà, qualunque essa sia. La preghiera implica dunque, per Simone Weil, una disposizione interiore preventiva, una preparazione al contatto con Dio. L’atteg- giamento disinteressato, che Simone Weil preferisce definire «imper- sonale», è quello che dispone all’attenzione e apre alla conoscenza della verità. Meglio, che ci rende pronti a riceverla. >> 19 >> 12

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