donne chiesa mondo - n. 57 - maggio 2017

DONNE CHIESA MONDO 28 DONNE CHIESA MONDO 29 la vita di Maria, (o Myriam, nella sua antica ac- cezione ebraica) narrata affiancando a elementi di vita quotidiana l’intuizione del suo itinerario salvifico, come nel componimento Canto della ninna nanna di Hannah , in cui la piccola Myriam viene cullata nelle braccia della madre. Hannah nel suo canto lega alle parole tipiche di ogni ninna nanna «fai la ninna, nanna ooh, / lalla, lalla, lalla ooh!», la premonizione del fu- turo che attende la sua bambina «Dormi, sogna un Angelo / Che nel tempo ti rallegrerà, / E ti chiamerà Figlia di Dio»: le cose del cielo e quelle della terra si confondono, muovendosi su un tracciato sub specie aeternitatis . Myriam accetta con umiltà l’investitura dell’Angelo e celebra il Signore come colui che sta trasformando la sua esistenza, anche se non ne intravede ancora gli esiti. Il figlio che porta in grembo la renderà nello stesso tempo irrag- giungibile e vicina: irraggiungibile per il mistero che la abiterà, vicina perché diverrà anche ma- dre degli esseri umani che a lei si rivolgeranno. In una delle poesie più belle del poemetto, intitolata I tre anni , Myriam, iniziando a presa- gire la croce, discerne il volere di Dio per i gior- ni che verranno: «Sono qui, accanto al telaio / E mi preparo ai giorni delle tenebre / Quando saremo da tutti abbandonati. / Ho fede in te, Padre, perché sempre / Rivedo l’Angelo e la grotta / Dove deposi il Signore». In questo mo- mento Myriam intuisce che l’amore è dolore: accettando di essere il grembo del Verbo, è feri- ta, lacerata, perché dinanzi ai suoi occhi le si presenta la passione del Figlio. Eppure, la ma- terna e suprema difesa di suo figlio, una volta intuitone l’imminente supplizio, consiste ancor più nel totale affidamento alla volontà del Si- gnore: Myriam, allora, ne ricorda l’annuncio, la promessa, l’assenso ad accogliere nel suo grem- bo la parola, il nuovo inizio; Myriam ricorda la nascita miracolosa del suo bimbo in una grotta. La profonda devozione mariana di Elio Fiore rivela il suo aspetto originale nella poesia intito- lata Stabat Mater : «Madre di Dio, ti ho vista ol- tre / Una rete, a Bagdad, con altre madri / Ur- lavi il tuo dolore per i corpi / straziati e croce- fissi per sempre»; l’orrore, la minaccia, il grido sono l’acuta spada che oggi trapassa il petto delle madri, come ha trapassato quello di Myriam. È in questa dicotomia giocata tra bru- talità e speranza, orrore e affidamento, ombra e luce, che si dispiega la voce visionaria del poe- ta, che canta, nell’orrore della Storia, la vicinan- za della Madre di tutti, poiché madre di colui che ha assunto la carne di tutti. Myriam è lo specchio in cui Dio riflette la sua immagine, un Dio di misericordia, vivente: viene invocata con toni intensi e sofferti e, nel momento della presa di coscienza della miseria umana, del peccato, diviene la strada per ritornare a Dio. In All’accendersi della prima stella, la fede di Elio Fiore e il suo talento artistico riconoscono i tratti moderni, attuali di Maria, nel volto di una homeless con il suo bambino, che chiede l’ele- mosina per strada, nell’indifferenza generale, proprio, beffardamente, durante il periodo di Natale. La poesia si intitola La nostra stella è se- polta nella polvere , un titolo-epigrafe tratto da Nelly Sachs, poetessa ebrea tedesca, premio No- bel per la letteratura: «Maria era tutta vestita di nero, /stava per terra, ferma, composta, / tra le braccia stringeva Gesù. // Sull’affollato corso i passanti / andavano distratti, senza guardare, / senza dare una lira di elemosina. // Maria aveva gli occhi chiusi, / ma due lacrime scendevano / dal viso. Gesù mi sorrideva, // mentre s’accen- devano le luci / sul mercato di lusso, sfavillante / di regali, di stelle e di angeli. // Gesù mi stringeva forte la mano / e in quel sorriso inno- cente, / sentivo tutto il dolore del mondo». Una natività mendicante dipinta da una poesia in cui la derelizione umana non vince sulla spe- ranza. NEL NUOVO TESTAMENTO La donna del profumo di N URIA C ALDUCH -B ENAGES

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