donne chiesa mondo - n. 57 - maggio 2017

DONNE CHIESA MONDO 26 DONNE CHIESA MONDO 27 A RTISTA L e diciotto composizioni di Natale contenute in All’accendersi della pri- ma stella (Scheiwiller, 1988) e le ventitré sequenze del poemetto Myriam di Nazareth (Ares, 1992) scritte dal poeta romano Elio Fiore (1935-2002) ribaltano l’immagine oleografica e pia di tanta poesia devozionale mariana, costituendo ancora oggi uno dei vertici della poesia incentrata sulla figura della Madre di Dio. Come chiosa lo stesso Fiore, in una nota po- sta al termine di Myriam di Nazareth , la lettura della Vita di Maria di Rainer Maria Rilke, pre- fata da David Maria Turoldo, lo sollecitarono a cimentarsi con un tema, quello della figura della Vergine, da sempre a lui a caro, per ragioni in- tellettuali, ma anche, e soprattutto, biografiche. All’età di otto anni, il 19 luglio 1943, durante il bombardamento alleato di Roma, Fiore rimase per dieci ore sepolto sotto le macerie della pro- pria casa insieme a sua madre: da quella trage- dia nacque in seguito una delle sue poesie più All’accendersi della prima stella Vincent Van Gogh, «La notte stellata» (particolare, 1889) A destra, Pablo Picasso «Guernica» (particolare della “pietà”, 1937) belle, Madre oggi ricorre una memoria dura , dove gli occhi del bambino rievocano i momenti del crollo della casa. In questa poesia, tra «ululi e grida» si staglia la figura salvifica della madre che cerca di proteggere con il proprio corpo il figlioletto, controllandone nel buio il respiro, ri- dotto ormai quasi a un rantolo, e pregando, co- me una litania, la Madonna di salvarlo («Madre d’Iddio salva il figlio mio»). In quell’esperienza estrema, il bambino Elio Fiore, venuto traumati- camente a contatto con l’orrore della Storia, tro- vò dunque nell’abbraccio di sua madre e nell’in- vocazione di lei a Maria, quella risposta salvifi- ca a cui sarebbe rimasto fedele nel corso di tut- ta la sua vita; una risposta radicata nell’amore incondizionato e nella fede a cui la madre aveva affidato non la sua salvezza, ma quella del fi- glio. La poesia di Elio Fiore, seppure abiti religio- samente una Storia definita come «orrenda», «implacabile», «disumana», «assurda», non rie- sce a soffocare la speranza, la possibilità, la ten- sione verso il bene, incarnata dall’immagine del- la Madre di Dio. Myriam di Nazareth ripercorre di E LENA B UIA R UTT

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