donne chiesa mondo - n. 57 - maggio 2017
DONNE CHIESA MONDO 12 DONNE CHIESA MONDO 13 spetta le norme di purificazione della puerpera del Levitico ; il suo vincolo nuziale corrisponde a quello delle regole rabbiniche. E anco- ra la Maria degli apocrifi, che la descrivono come una bambina al servizio nel Tempio di Gerusalemme, deriva dalla commistione di elementi differenti nei quali però è ben riconoscibile, benché defor- mata, la radice ebraica: non c’erano bambine al servizio nel Tempio, ma la storia della sua nascita in area protetta ricalca norme rituali di purità ebraica, e la fine del suo servizio in tenera età è anch’essa legata a norme rituali di purità ebraica. In definitiva la figura di Maria, malgrado tutto ciò che di non ebraico la caratterizza nell’evo- luzione storica, non sarebbe quella che è senza solidissime radici ebraiche. La seconda considerazione tocca un tema molto delicato: Maria, soprattutto nel cattolicesimo, svolge un ruolo tutto al femminile di mediazione salvifica tra il piano divino e quello umano, e a lei si ri- volgono le speranze e le preghiere dei fedeli. Tutto questo, come si è detto, è impensabile in campo ebraico, ma c’è da chiedersi se il vuo- to e l’assenza di questa figura e di questi ruoli nell’ebraismo non ab- bia indotto lo sviluppo di forme alternative e di compenso. E c’è da osservare che l’aspetto femminile mistico e salvifico non è vissuto nell’ebraismo a livello individuale, attraverso un singolo personaggio: si possono idealizzare le matriarche o altre donne bibliche, ma nessu- na riassume in sé tutto ciò che il cristianesimo riversa su Maria; è in- Non dovrà stupire se nell’immaginario collettivo ebraico il personaggio di Maria sia sostanzialmente ignorato Non c’è solo mancanza di interesse ma emerge ancora di più la differenza dottrinale vece la collettività di Israele che diventa un simbolo di sposa, di ma- dre, di figlia divina, ora amata, ora sofferente. Per trovare qualche simbolo di mediazione forse bisogna rivolgersi al campo mistico, in cui l’ultima delle Sefiròt (chiamata Regno o Immanenza) diventa il collegamento tra la realtà superiore e quella terrena. Il Regno va in esilio e segue il popolo nelle sue sofferenze. Ma nessuno pregherà mai nell’ebraismo rivolgendosi al Regno; piuttosto, se è un fedele mi- stico, chiederà che il Regno si riunisca all’Alto. Insomma anche in ciò che potrebbe alla lontana proporre qualche linea di somiglianza emerge una sostanziale differenza incolmabile.
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy