donne chiesa mondo - n. 55 - marzo 2017

DONNE CHIESA MONDO 18 DONNE CHIESA MONDO 19 nario. In poco meno di due secoli, il protestantesimo latinoamerica- no da un pugno di credenti socialmente insignificante si è trasforma- to in una fede religiosa che riunisce milioni di membri. Da credenza “strana”, o vista come straniera, è diventata un’espressione ben con- solidata e specifica delle molteplici forme dell’essere latinoamericano. Tra le diverse famiglie ecclesiastiche, le Chiese pentecostali sono il ramo evangelico con la maggiore crescita in America latina, giungen- do a rappresentare il 75 per cento dei protestanti latinoamericani. La popolazione attuale si avvicina ai 600 milioni, di cui il 20 per cento sarebbero evangelici, ossia circa 120 milioni. Un filo conduttore nelle donne protestanti latinoamericane è la vi- sione, e la relazione, tra il globale e il locale, che è diventata un lin- guaggio comune come parte della prospettiva della globalizzazione. Un porsi esterni rispetto al globale, che ci coinvolge ma senza darci possibilità di partecipare o agire al suo interno, porta a valorizzare di più il locale, dove si rafforzano le identità e i valori specifici e si con- testualizzano linguaggi e azioni. Alle donne protestanti latinoameri- cane il processo non è risultato semplice; in ambiti protestanti euro- pei, le donne sono riuscite ad abbattere muri di discriminazione e a imporre una rilettura dei testi paolini con i quali è stata giustificata storicamente la loro discriminazione, escludendo la donna da qualsia- si posizione ecclesiastica e approfondendo teologicamente il principio riformato della libertà individuale, il cui postulato, non senza una certa resistenza, ha finito coll’essere accettato anche dalle donne stes- se. La Chiesa metodista argentina è stata la prima in Sudamerica a scegliere una donna come vescovo. La pastora Nelly Ritchi è stata ordinata nel 2001 e ha esercitato le sue funzioni fino al 2009. «La promozione della Bibbia è un obiettivo per cui i cristiani possono la- vorare in stretta unione a gloria di Dio e per il bene di tutta la fami- glia umana» ha affermato nel 2007 la metodista Nelly Ritchie, vesco- vo, guardando negli occhi l’arcivescovo di Buenos Aires, il cardinale Jorge Mario Bergoglio, accompagnato dai suoi vescovi ausiliari, Joa- quín Sucunza, Eduardo García, Oscar Ojea e Mario Poli, che aveva- no partecipato alla celebrazione annuale della giornata nazionale del- la Bibbia nella Chiesa metodista centrale argentina. «Quante volte noi cristiani — si è rammaricato il cardinale Bergoglio nel prendere la parola — perdiamo la capacità di stupirci perché sappiamo già tutto», e così «perdiamo la capacità di sentirci accarezzati dalla tenerezza della parola, che è puro dono, pura grazia». Il dialogo con i cristiani di altre confessioni è uno dei fili che lega l’importante ruolo delle donne protestanti. Ma in America latina le sfide della post-modernità hanno imposto la seguente domanda: «Come evangelizzare in un mondo di poveri?» I protestanti scopro- di vita differenti, le visioni parziali diventano parti del tutto che si in- tegrano, invece di escludersi. Le Chiese protestanti sono numerose, autonome e molto diverse, per cui è impossibile presentare un qua- dro dettagliato della situazione in ciascuna di esse, neanche se si con- siderano le grandi tradizioni — luterana, calvinista, metodista — nel complesso, poiché anche al loro interno sussistono differenze. Al massimo si può offrire una visione generale che inevitabilmente esclude tutte le situazioni particolari e i casi eccezionali. Al di là dei numeri, una delle caratteristiche che marca la distanza tra la Chiesa cattolica e quella protestante è che quest’ultima riconosce l’esercizio da parte delle donne di tutte le funzioni e gli incarichi religiosi all’in- terno della Chiesa. Ciò significa che la donna può essere ordinata pastora e presiedere la riunione di pastori e pastore per l’adozione di decisioni organizzative. La maggior parte delle Chiese evangeliche permette l’attività pastorale delle donne, attribuendo loro uguali di- ritti e uguali funzioni. Ciò apre un intenso dibattito sul ruolo della donna come responsabile del culto e questo crea una netta differenza con la Chiesa cattolica. Tuttavia la percentuale di donne pastore nei paesi latinoamericani è molto bassa, a differenza di quanto accade in Germania o in Svizzera. Un fenomeno di attività pastorale femminile collaterale si presenta nei cosiddetti pastorati matrimoniali. In questo caso, sempre più frequente, anche se quasi soltanto nelle Chiese evangeliche non tradizionali, si dice che entrambi i coniugi condivi- l’attualità dell'intuizione dei riformatori circa la giustificazione per sola fede. I lavori saranno introdotti da Enzo Bianchi. Alla giornata conclusiva interverranno il cardinale Walter Kasper e il pastore Paolo Ricca che offriranno il punto di vista cattolico e prostestante di come i cristiani possano vivere insieme l’evangelo della grazia. Duecento milioni le vittime delle mutilazioni genitali Secondo i dati dell’Unicef e del Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione, in tutto il mondo almeno 200 milioni di ragazze e donne hanno sofferto qualche forma di mutilazione genitale. Le ragazze fino ai 14 anni sono 44 milioni del totale delle vittime e la più alta incidenza in questa fascia di età si registra in Gambia, Mauritania e Indonesia, dove circa la metà delle ragazze fino a undici anni ha subito mutilazioni. Metà delle vittime >> 21 >> 15 dono il mandato ministeriale. Dato che non sempre il ruolo della donna pastora supera l’“aiuto idoneo” del pastore principale nei mo- delli tradizionali, non è chiaro se si tratta di un ordinamento pastora- le femminile o semplicemente di un “maquillage familiare” di modelli tradizionalmente noti. Personalmente ritengo più vicina alla realtà ec- clesiale la seconda ipotesi. La lotta della donna per aprirsi uno spazio di uguaglianza nell’universo protestante è stata costante, non solo in Europa, dove il protestantesimo ha una storia consolidata e incardinata socialmente, ma anche in America latina, dove la presenza protestante, meno radi- cata storicamente del cattolicesimo, sta crescendo in modo straordi- La lotta della donna per aprirsi uno spazio di uguaglianza nell’universo protestante è stata costante Non solo in Europa ma anche in America latina

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