donne chiesa mondo - n. 54 - febbraio 2017

DONNE CHIESA MONDO 26 DONNE CHIESA MONDO 27 Nel 1288 Margherita si trasferisce in una cella ancora più fredda, angusta e isolata sulla rocca di Cortona, situata vicino a una chiesa dedicata ai santi Basilio, Egidio e Caterina fatta costruire da lei; in questo modo si sottrae alla guida spi- rituale dei francescani affidandosi a un sacerdo- te, ser Badia Venturi, che la seguirà fino alla morte nel 1297. Molto è stato scritto su Margherita da Corto- na ma vanno cercate nella legenda scritta dal suo confessore fra Giunta le caratteristiche del- Così umana ma così permeata di divino di G AIA DE B EAUMONT possibile la ricerca di un lavoro per i capifamiglia e aggravando le condizioni economiche di interi nuclei familiari costretti a far lavora- re i propri figli per pochi dollari al giorno e privarli così del diritto allo studio. Molti rifugiati siriani temono di essere arrestati se scoperti a eserci- tare lavori senza il permesso di soggiorno. Più del 70 per cento delle famiglie vive attualmente al di sotto del- la soglia di povertà. E sempre più bambini, spesso piccolissimi, lavorano nei campi per una manciata di dollari al giorno. Anche le famiglie più fortunate, in cui il padre lavora, spesso non possono permettersi i costi previsti dalla scuola: il trasporto, il mate- riale scolastico. «Il rischio più grande per i bambini siriani in Libano — continua Diala — sarà la mancanza di educazione. Questi bambini sono il fu- turo della Siria, rappresentano la sola possibilità di ricostruire il pae- se. Che tipo di paese sarà il nostro, se stiamo assistendo, senza fare nulla, alla distruzione del destino di questi bambini? Sta crescendo una generazione di ignoranti, saranno adulti senza conoscenza, senza nozioni critiche, non sapranno interpretare cosa accade intorno a loro». «Questo significa che gli anni che vivremo saranno più pericolosi di quelli attuali, perché un bambino privo di conoscenza è più espo- sto alla devianza, alla possibilità di essere reclutato da gruppi fonda- mentalisti». Prende i suoi colori Diala, e continua a raccontare — con le illu- strazioni — delle storie di salvezza e speranza. «Vorrei aiutare i bambini di tutto il mondo. Ma il mio sogno più grande è tornare ad aiutare i bambini in Siria». Oggi Diala vive in un piccolo paese francese, vicino Marsiglia, è riuscita a ottenere un visto umanitario per lasciare il Libano. Vuole cominciare una nuova vita, sa e ripete che lei, la piccola di- segnatrice siriana, è più fortunata di molti suoi connazionali. «Ricordo quando ero ancora in Siria, eravamo in una piazza, uno dei pochi posti sicuri e una ragazza mi aveva raggiunto dove stavo intrattenendo decine di bambini. Ha cominciato a suonare la chitarra e un bambino ha urlato e pianto fortissimo. Pensava che quella chi- tarra fosse un’arma. Ci sono volute ore per convincerlo che non fosse così». L A SANTA DEL MESE M argherita da Cortona, dopo un’infanzia complicata da un lungo conflitto con la matri- gna, si innamora ricambiata di un giovane nobile di Cor- tona: Arsenio Dal Monte. Hanno anche un fi- glio e, poiché i due non si sono mai sposati, lo stile agiato al quale Margherita è stata abituata nei nove anni di convivenza termina bruscamen- te il giorno in cui lui viene ucciso durante una battuta di caccia. Questo episodio segna l’inizio della conver- sione di Margherita. Disprezzata da tutti e ac- cusata di stregoneria, torna a casa del padre ma viene duramente respinta. Stabilitasi a Cortona a casa di due generose donne che le fanno co- noscere i frati minori del convento di San Fran- cesco, le viene concesso di praticare la regola del terz’ordine francescano e di intraprendere uno stile di vita eremitico in una cella vicino al convento. Vi rimane per tredici anni, in conti- nua preghiera e penitenza, sostenuta da estasi e rivelazioni da parte di Cristo. L’intensa vita in contemplazione non le impedisce di dedicarsi ai più bisognosi e agli ammalati, tanto che questo impegno favorisce la costruzione dell’ospedale di Santa Maria Misericordia. La locandina del film di Mario Bonnard (1950)

RkJQdWJsaXNoZXIy