donne chiesa mondo - n. 52 - dicembre 2016

DONNE CHIESA MONDO 30 DONNE CHIESA MONDO 31 N ella storia lunghissima delle letture e della fortuna dei testi biblici, la spiegazione e la presentazione dei personaggi delle Scritture sono state molto diverse. Com’è risaputo, con il trascorrere del tempo e soprat- tutto in ambito cristiano, l’esegesi si è mossa tra lette- ra e allegoria, approdando in età contemporanea al metodo cosiddet- to storico-critico, che è indispensabile tenere presente ma che oggi viene sempre più spesso integrato da altre letture, come per esempio quelle offerte dall’antropologia o dalla psicanalisi. Nel corso di un intero anno gli sguardi variegati che hanno composto questa breve galleria di dieci figure presenti in alcune delle più note narrazioni ve- terotestamentarie — Sara, Agar, Tamar, Miriam, Debora, Anna, Betsa- bea, Rut, Ester, Giuditta — sono stati quelli di donne che hanno letto storie di altre donne, anche se queste figure sono spesso frutto della creazione letteraria e della necessità simbolica. A leggere queste dieci donne sono state altrettante donne, di provenienze e culture diverse, che hanno voluto dunque dirigersi primariamente sul soggetto fem- minile, considerando in quest’ottica i testi sacri dell’ebraismo e del cristianesimo, senza negare la necessità dello sguardo storico-critico. Le dieci donne hanno in comune, oltre l’origine biblica, l’essere personaggi non storici: per esempio, Ester e Giuditta sono le eroine di due racconti edificanti, mentre Tamar è protagonista di una breve novella tutt’altro che edificante, costruita sull’intreccio di due tòpoi letterari caratteristici del romanzo erotico ellenistico, quello della so- stituzione di persona o di identità e quello del riconoscimento ( ana- gnorismòs ) finale; altre donne hanno forse alle spalle tradizioni ante- riori alla loro messa per scritto nel testo biblico, soprattutto Sara e Agar, ma niente di più. In questo ultimo caso, non pare che le autrici dei ritratti che le hanno presentate in modo tanto cattivante abbiano tenuto questa caratteristica basilare nel debito conto, donde svariate considerazioni del tutto incongrue, come quando si ipotizza che Agar, in quanto egiziana, forse era stata acquistata da Abramo quan- do era disceso in Egitto. Nel contesto di questi caratteri unificanti, le storie di queste donne sono quanto mai varie. Le protagoniste delle due novelle sono pre- sentate in modo molto diverso una dall’altra: Ester ci viene descritta come modello di fede in Dio e di amore per il suo popolo, che gra- zie al suo coraggio viene salvato; in Giuditta va rilevato il voluto contrasto tra la sua tradizionalmente modesta condizione vedovile e la capacità di realizzare con coraggio e astuzia un’azione quanto mai violenta, che può apparire anche moralmente discutibile e che ci ri- chiama il vecchio adagio secondo cui il fine giustifica i mezzi. Tamar

RkJQdWJsaXNoZXIy