donne chiesa mondo - n. 51 - novembre 2016
DONNE CHIESA MONDO 6 DONNE CHIESA MONDO 7 accanto all’arcangelo Michele combattente, a lei tanto caro, sono scritte le parole Cave adsum (“Attenzione, sono qui!”). Nel 1943 era stato pubblicato il capolavoro della Görres: Das ver- borgene Antlitz ( Il volto nascosto ), sulla piccola Teresa di Lisieux. L’im- portanza e il successo di quest’opera risiedono nel fatto che essa — anche prima dell’edizione integrale del diario, censurato dalle conso- relle — mette in luce la qualità umana di Teresa: il mito sdolcinato che il convento aveva costruito intorno alla “piccola”, le leziosità co- struite intorno alla “storia di un’anima” svanirono dinanzi alla pro- fonda conoscenza dell’ambiente mostrata dall’autrice, anche lei edu- cata nel mondo dei “piccoli sacrifici”, della poesia edificante e dei pensionati conventuali femminili. Ogni ornamento piccolo-borghese dunque viene eliminato per svelare il volto nascosto di Teresa, com- promessa da tratti nevrotici, sminuita dall’infantilizzazione operata dalle suore del convento, talvolta vinta da una scrupolosità ossessiva, e alla fine sprofondata in una spaventosa notte della fede. E tuttavia: proprio nella pietà individualmente limitata e distorta dall’ambiente, il volto di Teresa inizia a riflettere ciò che è divino. Ancora oggi questa “archeologia” della vera Teresa toglie il respi- ro. Nulla viene ridotto a psicologismi più o meno superficiali: dinan- zi all’umanamente limitato, l’inspiegabile appare straordinariamente illuminante. Il fascino (e la consolazione) di quest’opera sta nel fatto che essa mostra in tutta evidenza che il limite dell’uomo non costitui- sce una barriera per il divino. Anche gli aspetti del carattere più stra- ni e spiacevoli diventano punto di partenza per la grazia. Il kitsch non oscura davvero la bellezza di Dio. Con la passione di chi soffre di persona per la convenzionalità ristretta di alcune posizioni della Chiesa, la Görres mostra la differenza tra album di poesie stereotipa- to e canto di lode permeato di autentica religiosità. Il gioco alterno di grazia e debolezza è commovente, diventa addirittura il marchio della santità. L’altro fronte in cui emerge tutta l’umanità della Görres è la rifles- sione sulle questioni fondamentali della vita. Il libro Von Ehe und von Einsamkeit ( Del matrimonio e della solitudine , 1949) dà un’idea dell’acu- ta capacità di osservazione e della passione della grande autrice. In esso sono elencate tutte le obiezioni al matrimonio definito come «vincolo permanente impossibile», ma sono messe in risalto anche tutte le tristi esperienze della solitudine “inappagata”. Così sono di- scusse, approfondite con delicatezza e chiarite tutte le posizioni, fin- ché non emerge l’indicazione di fondo: che la vita va vissuta, in un equilibrio precario, ma comunque vissuta: l’intera vita con una sola altra persona o la vita con tante persone. Entrambe hanno i propri Denise Lynch «St. Therese the little flower»
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