donne chiesa mondo - n. 51 - novembre 2016

DONNE CHIESA MONDO 24 DONNE CHIESA MONDO 25 creati per la difesa dei diritti umani. Per questo motivo la radio subì due attentati dinamitardi. Il 23 marzo 1980 l’arcivescovo invitò apertamente gli ufficiali e tutte le forze armate a non eseguire gli or- dini, se questi erano contrari alla morale umana. Il giorno dopo Óscar Arnulfo Romero fu trucidato mentre celebrava la messa. Du- rante le esequie l’esercito aprì il fuoco sui fedeli, compiendo un nuo- vo massacro. Ci sono voluti trentacinque anni per riconoscere che l’arcivescovo di San Salvador fu martirizzato in odium fidei e quindi degno d’essere proclamato beato, mentre la figura di Marianella è stata pressoché dimenticata. Nel primo anniversario dell’assassinio di monsignor Ro- mero, Marianella ricordò l’arcivescovo sul bollettino della commissio- ne per i diritti umani, chiedendo a gran voce di «non lasciare seppel- lire insieme con il profeta anche le sue parole». Più volte minacciata di morte, visitò vari paesi europei tra il 1981 e il 1982. Durante un suo viaggio in Italia, nel 1981, partecipando a una manifestazione nella città di Padova, testimoniò il dramma vissuto dal suo popolo, sottolineando l’insufficiente e inadeguato impegno a livello interna- zionale nella difesa dei diritti umani. L’impegno nei confronti degli emarginati la ricondusse nel suo paese. Rientrata clandestinamente in Salvador, fu brutalmente assassinata il 13 marzo 1983. Il battaglione Atlacatl dell’esercito salvadoregno la torturò fino alla morte per im- ciò che faceva, allora io devo seguire il suo stesso sentiero”». Quel sentiero ha una data precisa, il 24 novembre 1977, data in cui si in- treccia il percorso di monsignor Romero a quello della giovane Ma- rianella García Villas. È il momento in cui l’assemblea legislativa del paese approva la Legge di difesa e garanzia dell’ordine pubblico che di fatto dà mano libera al governo nell’attività di repressione. Accan- to agli arresti cominciano a esserci anche le sparizioni: così quello dei desaparecidos diviene un fenomeno anche salvadoregno. In tale situa- zione di diffusa violenza, l’arcivescovo di San Salvador promuove, Tace da trentatré anni la voce di Marianella García Villas l’avvocata dei poveri e dei contadini È stata dimenticata da quel giorno del 1983 in cui la giunta militare decise di torturarla brutalmente e assassinarla pedirle di denunciare il ricorso alle armi chimiche, tra le quali il na- palm e il fosforo bianco, usate nelle stragi dei contadini salvadore- gni. Rimane solo il volume Marianella e i suoi fratelli, pubblicato nel 1983, scaturito dalle alcune conversazioni avute con Marianella tra il 1981 e 1982, durante il suo soggiorno in Europa. Gli autori pensavano ini- zialmente d’intitolarlo Antigone e i suoi fratelli , considerando le affinità con la figura mitologica. Ma Marianella non aveva bisogno di essere assimilata a un mito, era un mito lei stessa, per il suo coraggio, per la sua morte. Particolare del monumento alla Memoria e alla verità (San Salvador) insieme a sei giovani avvocati, la creazione di un gruppo di «soccor- so giuridico», organismo che fornisce assistenza agli imputati e con- temporaneamente prepara per l’arcivescovo notizie precise e circo- stanziate da denunciare durante le omelie. Ogni fine settimana Ma- rianella fa avere a Romero un rapporto dettagliato su quanto avvenu- to nel paese: uccisioni, torture, massacri, sparizioni. Così Romero può preparare l’omelia domenicale. Le omelie di Romero sono molto lunghe, durano anche un paio d’ore e sono seguite per radio in tutto il Salvador e paesi confinanti, diffondendo la conoscenza della situazione di degrado in cui la guer- ra civile stava gettando il paese. La radio cattolica Y.s.s.x. «La voce Panamericana», attraverso cui l’arcivescovo Romero trasmetteva le sue omelie, era rapidamente diventata un punto di riferimento. Ogni omelia era divisa in tre parti: una prima dedicata ai testi della liturgia della Parola con applicazioni al tempo liturgico e alla vita cristiana dei fedeli che lo ascoltano; una seconda parte più pastorale e dioce- sana; infine una terza parte con l’analisi della situazione del paese e con la denuncia precisa e circostanziata degli episodi di violenza e dei sequestri. Per la preparazione di quest’ultima parte delle omelie, Romero si consultava quotidianamente con il gruppo del Soccorso giuridico coordinato da Marianella e con i vari organismi diocesani

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