donne chiesa mondo - n. 51 - novembre 2016
DONNE CHIESA MONDO 14 DONNE CHIESA MONDO 15 traverso l’acqua, dobbiamo rinascere [...] nello Spirito Santo. Solo Tu, Signore, mi puoi far comprendere e mettere in pratica questa beata rinascita. [...] Affinché la mia vita sia una continua comunione, un’ininterrotta rinascita e una crescita nello Spirito Santo». Rinascere nello Spirito , rinvia alla «rinascita dall’alto» a cui accenna il testo gio- vanneo (cfr. Giovanni 3, 3-8), fa pensare allo Spirito santo come a un abbraccio luminoso che si effonde per accogliere e rigenerare l’intera umanità. Elena si fa portavoce di un tempo nuovo che preme sulle soglie del mondo: «Inaugurare concretamente nella Chiesa la vera casa dell’adorazione, un cenacolo universale mondiale. In questo modo i fedeli saranno uniti con la Madre di Dio che con gli apostoli pregò ardentemente nel cenacolo di Gerusalemme e potranno supplicare e chiedere allo Spirito Santo, attraverso un incessante vieni , l’anelato rinnovamento della faccia della Terra». Il fulcro profetico è dunque la visione di questo «cenacolo univer- sale» che rinvia a una nuova Pentecoste. Come Maria e gli apostoli dopo l’effusione dello Spirito santo, escono dal cenacolo per andare verso le genti, così la Chiesa è chiamata ad aprirsi universalmente al mondo per effondere il fuoco dell’amore. Dalla realtà comunitaria che crea appartenenza, si apre la prospettiva di una comunione uni- versale. Il termine Chiesa allude alla comunità (ebraico: qahal ; greco: ekklesìa ), ma l’aggettivo cattolica apporta la giusta visione. Gli apo- stoli possono disperdersi fra le genti perché uniti nello Spirito. Lo Spirito di Dio attraverso l’umanità del Figlio investe il genere uma- no, fa crollare i muri chiusi delle appartenenze. C’è comunione solo dove uno è lo spirito: «Siamo stati battezzati in un solo Spirito per formare un solo corpo» ( 1 Corinzi 12, 13). L’ispirazione del cenacolo universale guarda alla Chiesa come realtà di comunione fondata su un solo spirito e che, proprio per questo, come non si stanca di ripetere papa Francesco, può trasformarsi in Chiesa in uscita, andare verso le periferie. Non sono le istituzioni e le organizzazioni a garantire l’unità, ma la forza dello Spirito Santo. A distanza di oltre un secolo dalle parole di Elena non si può più aspettare. I tempi lo richiedono. La globalizzazione, i conflitti, le contraddizioni, sono tali da rendere evidente che non rimane altra via se non quella dello Spirito: le parole, i buoni ragionamenti, non servono più. Serve il silenzio che faccia tacere ogni voce e permetta di ascoltare la voce dello Spirito santo. Elena ancora ci illumina: «Ricordati (dice lo Spirito Santo all’anima) che Io amo intrattenermi tra amici e nel mio vivo tempio bramo silenzio». per realizzare con la preghiera incessante un rinnovamento benefico della faccia della Terra». Alla fine della sua vita conobbe un periodo di grande amarezza e solitudine: «La povera serva dello Spirito San- to ha portato avanti il suo lavoro anche in mezzo a tanti tradimenti [...] lasciarsi legare le mani senza ribellarsi e, a mani conserte, dedi- carsi alla forma più alta dell’adorazione e dell’accettazione della Vo- lontà di Dio [...] questa è la trasformazione dell’umile inattività nell’azione perfetta». Nel 1959, a distanza di pochi decenni dalla morte, avvenuta l’11 aprile 1914, fu beatificata da papa Giovanni XXIII come «Apostola dello Spirito Santo». L’ispirazione profetica di Elena, accolta e divulgata attraverso l’au- torità del papa, sicuramente prepara un avvento: l’era dello Spirito santo. Mette in luce l’opera che la terza persona trinitaria muove nel- la storia e che, attraverso l’umanità del Figlio, si riversa sul genere umano con potenza fino alla sua massima espansione. Di questo trat- ta lo stesso Leone XIII nell’enciclica Divinum illud munus : «Lo Spirito Santo è di tutto la causa finale, perché come nel suo fine la volontà e ogni cosa trovano quiete, così egli che è la bontà e l’amore del Padre e del Figlio, dà impulso forte e soave e quasi l’ultima mano all’altissi- mo lavoro dell’eterna nostra predestinazione». Se l’era del Padre è il tempo della Legge e l’era del Figlio è il tempo dell’Amore, l’era dello Spirito santo è il tempo dell’espansione dell’amore in cui tutti saran- L’ispirazione del cenacolo universale guarda alla Chiesa come realtà di comunione fondata su un solo spirito e che proprio per questo può trasformarsi in Chiesa in uscita A oltre un secolo dalle parole di Elena non si può più aspettare comunità di migranti fuggite dalla guerra, molto spesso la medesima guerra da dove sono esse stesse fuggite. Burkini e dintorni Più lo si proibisce, più si vende: la legge del mercato vale anche per l’ormai celebre burkini, bandito dalla Francia in questa estate 2016. Inventato da Aheda Zanetti, musulmana australiana di origini libanesi che non voleva rinunciare a praticare il nuoto a livello agonistico, il burkini ha visto le sue vendite aumentare su scala globale del duecento per cento, diventando un vessillo identitario. Intanto, una nuova Barbie sta facendo la sua comparsa: la ventiquattrenne nigeriana Haneefah Adam ha infatti creato Hijarbie, per la quale ha disegnato, tagliato e cucito abiti rendendola una musulmana a tutti gli effetti. Haneefah Adam ha dichiarato di voler aiutare le ragazze di fede islamica, dando no chiamati, attraverso misericordia e perdono, a una visione di Dio consolatrice e materna. Quello di Gesù è un battesimo in «Spirito Santo e fuoco», i discepoli sono inviati a battezzare «in nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo». Lo Spirito di Dio discende nel Figlio per effondersi nell’umanità. Il Consolatore libera dallo spi- rito del mondo attraendo a sé, provvedendo a ogni bisogno con cura e tenerezza. Al centro della spiritualità di Elena Guerra è posta la ri- nascita nello Spirito santo che si origina con il battesimo: «Appena uscita dal grembo di mia madre, Tu, Signore, mi hai abbracciata e la- vata con l’acqua del battesimo rendendomi tua figlia. [...] Rinati at- >> 19 >> 12
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