donne chiesa mondo - n. 51 - novembre 2016
DONNE CHIESA MONDO 8 DONNE CHIESA MONDO 9 Nel diario Zwischen den Zeiten ( Tra le età , 1960) è Ida Görres stessa a illustrare la propria personalità: «I miei problemi principali, quelli centrali, esistenziali, in realtà non stanno nella sfera intellettuale, co- me si ostinano a pensare i miei conoscenti, gli estranei e perfino gli amici. Stanno da sempre in quella morale, per quanto riesco a ricor- dare; e anche qui non stanno nella teoria e nei principi, bensì nella vita. Ho fatto sempre solo appello all’intelletto come truppa di rin- forzo per esplorare la giungla inestricabile del dover vivere e i princi- pi, per aprire un cammino; la via è stata ed è ancora l’essenza delle mie domande». La Görres è stata capace di «gridare dell’amore e del dolore». Ha sondato l’umano nel profondo: il profondo di una natura confusa, contraddittoria, “irredenta”, dove la sessualità agisce come grande motore indomito. E pur attraversando l’analisi della millenaria espe- rienza della Chiesa, della poesia, della letteratura, le risposte agli in- terrogativi più angosciosi giungono solo dal dialogo personale e dal conflitto con Dio, dall’essere felicemente sorpresi della sua guida. oneri, che non possono essere alleggerite con le parole, ma che van- no accettati senza amarezza; entrambe hanno le loro soddisfazioni, ma anche i loro precipizi. E tuttavia possono essere vissute. Anche i fraintendimenti del primo amore vengono esaminati con delicatezza: una lezione sulla capacità di dedizione umana e l’autoinganno pre- gno di pericoli. Ma si tratta di una lezione che non umilia. A parlare qui è qualcosa di più del sentimento; a parlare è l’esperienza. Si sente un linguaggio pieno di passione, che fa percepire un cuo- re palpitante, ma anche una mente analitica: tanto rigoroso quanto creativo, tanto elegante quanto combattivo. Un’abilità linguistica ric- ca di sfumature conferisce alle argomentazioni la loro chiarezza, e an- cor più la loro forza utile. A rendere prezioso questo modo di pensare è il suo chiamare in gioco la potenza, Dio. Non come tappabuchi e panacea per tutti i mali, bensì come resistenza viva, alla quale si può ricorrere per tirarsi su. «Può sostenere solo ciò che resiste». E proprio questo si dimostra utile. Vincent van Gogh «Campo di grano con volo di corvi» (1890)
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