donne chiesa mondo - n. 50 - ottobre 2016

DONNE CHIESA MONDO 32 DONNE CHIESA MONDO 33 gnore, Dio di Abramo» (4, 17y). Ora gestisce saggiamente la sua po- sizione delicata: dimostra una solida personalità capace di abitare due mondi tanto diversi, rimanendo se stessa. La nuova regina non è solo bella e buona, dolce e docile, ma è, soprattutto, uno strumento di salvezza, intelligente e coraggioso, nelle mani di Dio. Viene a crearsi, nel tempo, un aspro dissidio fra Mardocheo e Aman, un funzionario perverso. Questi, avido di potere, ordisce un piano criminale: eliminare Mardocheo e tutti i giudei presenti nel re- gno di Persia. Mediante estrazione a sorte, fissa la data precisa dello sterminio. Il complotto è segreto, ma Mardocheo ne viene a cono- scenza. Non riesce, però, a fare niente per opporsi a un decreto im- periale già ratificato. Non gli resta che coinvolgere la regina, l’unica che può ancora tentare di fare qualcosa. La contatta, le espone la gravità della situazione, la spinge a impegnarsi, a intervenire, sottoli- neando la richiesta con parole taglienti, che sono allo stesso tempo stimolo all’azione e chiave interpretativa di tutta la vicenda: «Non dire a te stessa che tu sola potrai salvarti nel regno, fra tutti i giudei» Maria Ko Ha-Fong è cinese, appartiene all’istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice. Ha studiato Scienze dell’educazione in Italia e Teologia in Germania. Ha conseguito il dottorato in Teologia biblica presso l’università di Münster. Insegna Nuovo Testamento e materie di Pastorale propria figlia». Attorno al 480 prima dell’era cristiana, durante l’esi- lio d’Israele, Assuero, il potente re persiano «che regnava dall’India fino all’Etiopia sopra centoventisette province» (1, 1), per sfoggiare la sua ricchezza imbandisce banchetti lussuosi «per tutto il popolo dal più grande al più piccolo» (1, 5). Un giorno, al culmine delle cele- brazioni, il re decide di esibire il “pezzo” più prezioso del suo pos- sesso: la sua bellissima regina. Ma, colpo di scena, la regina Vasti si rifiuta di obbedirgli: la donna non si lascia trattare come un oggetto, si ribella allo sfruttamento. Gravemente offeso, il re s’infuria e la ri- pudia. Vasti esce di scena, in silenzio, ma con dignità. Il suo diniego è una sfida e un’ironia. Il potente Assuero, nonostante tutta la sua strabiliante ricchezza e la sua enorme mania di grandezza, non riesce a piegare la volontà della moglie. Il ripudio di Vasti segna l’ascesa rapida della “cenerentola”, che diventa la regina amata del grande Assuero e di Mardocheo, il quale entra in servizio nel palazzo. «Di bella presenza e di aspetto avve- nente» (2, 7), Ester affascina immediatamente: «Il re si innamorò di Ester: ella trovò grazia più di tutte le fanciulle e perciò egli pose su di lei la corona regale» (2, 17). Ester, in realtà, non aveva mai ambito alla gloria e alla ricchezza di corte, come lei stessa confessa al Signo- re: «Detesto l’insegna della mia alta carica, che cinge il mio capo nei giorni in cui devo comparire in pubblico» (4, 17v). Ha sempre con- servato il suo cuore integro per il Signore: «La tua serva, da quando ha cambiato condizione fino a oggi, non ha gioito, se non in te, Si- L’autrice biblica alla Pontificia Facoltà di Scienze dell’educazione Auxilium a Roma e periodicamente nel Holy Spirit Seminary, a Hong Kong, e in vari seminari in Cina. È consultore del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani. (4, 13). Si tratta di un tema teologico molto importan- te: il rapporto tra salvezza del singolo e salvezza della collettività. Nessuno è un’isola, neanche nell’esperien- za di fede e di salvezza. Non c’è una salvezza egoisti- ca e non c’è un cammino di fede senza amore per gli altri. Con una domanda, Mardocheo, quindi, provoca ulteriormente Ester invitandola a leggere in profondità la propria vita, in particolare la sua inaspettata ascesa al trono: «Chi sa che tu non sia diventata regina pro- prio per questa circostanza?» (4, 14). Fa emergere in tal modo un altro tema teologico: quello della provvi- denza di Dio che tutto dispone secondo un piano mi- sterioso, stupendo, imprevedibile e insondabile. Ester è posta di fronte a una scelta imprescindibile: rischiare la propria vita per salvare il suo popolo o salvare la propria vita ri- schiando la distruzione del suo popolo? Senza esitare, con risolutez- za, decide la prima soluzione. Si mette a digiuno per tre giorni, coin- volgendo tutto il popolo, poi pronuncia la lapidaria dichiarazione: «Contravvenendo alla legge, entrerò dal re, anche se dovessi morire» (4, 16). Quindi si ritira e prega: con intensità eleva un inno alla po- tenza e all’amore misericordioso di Dio: «Ricordati, Signore, manife- stati nel giorno della nostra afflizione e dà a me coraggio, o re degli dei e dominatore di ogni potere. Metti sulla mia bocca una parola ben misurata di fronte al leone e volgi il suo cuore all’odio contro colui che ci combatte, per lo sterminio suo e di coloro che sono d’ac-

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