donne chiesa mondo - n. 50 - ottobre 2016

DONNE CHIESA MONDO 26 DONNE CHIESA MONDO 27 L A SANTA DEL MESE N el vasto e prestigioso repertorio di immagini scaturite dalla sto- ria di sant’Orsola ce n’è una più umile delle altre ma particolar- mente commovente. Si tratta di un insieme di busti, forse reliquiari, conservati nel Museo diocesano del capoluogo di una pro- vincia basca, Álava, nella Spagna settentrionale: è opera di un anonimo scultore del sedicesimo secolo e raffigura la santa con quattro compa- gne. Per ognuna di esse l’immagine è costituita da un breve tratto di busto molto stilizzato e dalla testa, raffigurata invece con un sorpren- dente realismo: sembra di vedere davvero, come se ce le avessimo di fronte, il volto di quelle cin- que ragazze con i loro capelli lunghi pettinati con cura e l’espressione di chi ha fiducia nella vita, un’immagine di giovinezza femminile che sfida il tempo, come se affidasse all’eternità una intramontabile speranza. Nei tanti modi in cui l’arte ha raccontato la storia di questa fanciulla non manca mai l’elemento della serenità del vol- to e una certa fierezza del coraggio femminile. Ma che cos’è tale coraggio? E con quali altri aspetti si intreccia nella storia leggendaria della santa? E dove nasce la sua potente e ispiratrice leggenda? Un piccolo mucchio di ossa, poveri resti umani lavorati dal tempo: ecco quanto dà fon- damento al nucleo di verità storica che è all’ori- gine della vicenda tramandata di Orsola. Le os- sa sono state ritrovate a Colonia dove, nella chiesa a lei dedicata, un’iscrizione ricorda il martirio di alcune vergini che “sparsero il loro sangue per il nome di Cristo”. Le vicende della costruzione e delle successive ricostruzioni della basilica, unite ad antichi documenti e a testimo- nianze del culto (già presente tra l’ottavo e il nono secolo), hanno permesso di collegare quei resti umani alla persecuzione di Diocleziano, in- torno all’inizio del quarto secolo. Ma è a partire dal decimo secolo, attraverso uno stratificarsi di successive notizie, che la storia della loro guida, la giovane Orsola, prende corpo e non smette di arricchirsi, sollecitando l’immaginazione e la devozione. Ecco dunque, contro il fondale di un’epoca remota in uno scenario nordico, una fanciulla che riceve una proposta di matrimonio. Non è una ragazza qualsiasi, ma la figlia di un re, un sovrano bretone che attraverso tale matrimonio cerca di stringere alleanze con un giovane prin- cipe straniero. Orsola sa bene che il suo assenso e il suo rifiuto non sono una semplice faccenda privata: potrebbe andarne della pace o della guerra del suo popolo. Eppure rilutta, arretra. È molto giovane, ma non è la sua età a preoccu- parla, né a contrariarla è la persona del futuro sposo. La questione è un’altra: il giovane mo- narca cui è destinata è pagano. Orsola è cristia- na, anche se non avesse consacrato la sua vergi- nità a Dio (come riportano alcune versioni della sua storia) non può accettare di unirsi a chi non condivide la sua fede. E qui c’è un primo ele- mento sorprendente: Orsola non rifiuta il matri- monio, ma chiede una dilazione. Lascia forse al- lo sposo il tempo per convertirsi, forse fa inten- dere che lei stessa potrebbe cambiare idea. Ciò La fierezza del coraggio femminile di E LISABETTA R ASY

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