donne chiesa mondo - n. 47 - giugno 2016

DONNE CHIESA MONDO 28 DONNE CHIESA MONDO 29 loro compagno era una donna. L’indemoniata corre a prendere congedo dalla sua vittima, e appena si avvicina al corpo viene miracolosa- mente liberata dai suoi demoni. Questa storia di amore paterno, travestimento e sacrificio dovette piacere a Tintoretto. Ma an- che a sua figlia Marietta. La primogenita, ama- tissima, avuta dall’amante prima che il pittore contraesse rispettabile matrimonio con la figlia di un suo amico. Come il padre di Marina, an- che Tintoretto aveva cresciuto la figlia, quasi fosse orfana. Come quello, pur di tenersela ac- canto l’aveva travestita da maschio. Aveva scan- dalizzato la società, ma aveva potuto così inse- gnarle a dipingere e a frequentare un mondo che altrimenti, come femmina, le sarebbe stato precluso. La storia dei Tintoretto fu meno ro- manzesca di quella di Marina. Non ci furono gravidanze misteriose, né accuse infamanti (solo pettegolezzi). Ma un sacrificio ci fu ugualmen- te. Se Marina rinuncia alla propria vita per amore del padre, e di Dio, Marietta fa altrettan- to. Rinuncia alla propria possibile gloria di pit- trice e nel 1578 acconsente a un matrimonio che non desidera, rinchiudendosi tra le mura di una casa qualsiasi. La pala dei Santi Cosma e Damiano venne commissionata a Tintoretto sul finire del 1579, e consegnata qualche tempo dopo (prima del 1583). Così, l’omaggio delle monache benedetti- ne alla fondatrice del loro convento e alla santa di cui l’aristocratica portava il nome divenne anche un poetico e privato omaggio del padre alla figlia. E il bambino? Non sappiamo che ne è stato di Fortunato, di cui Marina si era presa cura co- me fosse davvero suo figlio. Se sia rimasto per sempre in convento, o se sia tornato nel mondo, con la madre naturale, perdonata dalla santa dall’al di là. I documenti ci dicono però che sul finire del 1579 Marietta era incinta. Nel quadro, Marina offre la creatura alla Madonna e al Bambino Gesù. Tintoretto faceva altrettanto con la figlia di sua figlia? (In quel periodo, il pittore mandò in un convento benedettino la fi- glia Gerolama, e si augurava che tutte le sue quattro figlie legittime prendessero il velo). Ma- rina morì a venticinque anni, Marietta poco do- po i trenta. Rimasta orfana, la figlia cercò la sua via nel mondo. Le sue tracce si perdono nella Venezia del XVII secolo. Santa Marina invece è ancora lì. La chiesa a lei intitolata non esiste più, ma le sue reliquie sono ancora custodite a poca distanza, in una teca d’oro, nella chiesa di Santa Maria Formosa. Melania Mazzucco Scrittrice romana di primo piano, Melania Mazzucco lavora anche per il teatro, il cinema, radio e televisione. Del 2003 è il romanzo Vita , vincitore del Premio Strega che ha grande fortuna anche all’estero. Nel 2005 pubblica Un giorno perfetto (Premio Hemingway e Premio Roma), romanzo corale che racconta ventiquattro ore nella vita di una dozzina di personaggi nella Roma contemporanea. Nel 2009 il libro diventa un film. Due opere successive sono dedicate a Jacopo Tintoretto e alla figlia Marietta, premiate con il Premio Benedetto Croce, e premio Comisso per la saggistica. Nel 2011 seguono altri due importanti riconoscimenti, il Premio Viareggio-Tobino alla carriera e il Premio De Sica per la letteratura. Nel 2012 le viene conferito il premio Elsa Morante per la narrativa per il suo romanzo Limbo . NELL ’ ANTICO TESTAMENTO La donna che genera il profeta di G RAZIA P APOLA

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