donne chiesa mondo - n. 46 - maggio 2016

DONNE CHIESA MONDO 26 DONNE CHIESA MONDO 27 L A SANTA DEL MESE «È una storia difficile da mettere in scena», ammi- se il regista. Sentì su di sé lo sguardo della ra- gazza diciannovenne, at- tenta, e preferì rinunciare all’aria ispirata che di solito esibiva con le attrici. «C’è troppo per un film di mezz’ora. Ma for- tunatamente sulla santa Solange si sa così poco che nessuno contesterà i dettagli. Dunque, ecco come la vedo». Con l’indice tracciò dei quadrati in aria, come tagliando le inquadrature. «Apriamo sulla chiesa di Sainte Solange, alla luce del tramonto. Nono secolo, piccolo paese, fa venire già in mente una storia... gotica. Poi carrelliamo all’interno, fino all’altare della santa e ci fermiamo un po’ sulla tomba. Subito dopo, per non più di tre secondi, inseriamo la statua in legno del museo di Bruges: il corpo di So- lange decapitato con in mano la testa di Gesù... questo crea un’atmosfera di attesa del delitto... o del miracolo...». Una storia vera come un film Dario Fertilio racconta santa Solange La statua di santa Solange esposta nel museo di Berry a Bourges; a lato, la processione in onore della santa che si svolge ogni anno il lunedì di Pentecoste Scoccò un’occhiata a Denise, ed ebbe la pia- cevole sensazione di tenere in pugno quegli oc- chi castano scuri, seri e indagatori. «Qui entri in scena tu. La pastorella di Vil- lermont, nell’anno 860, che conduce le pecore di famiglia al pascolo. Ti vorrei vestita... pensa- vo... come la ragazza di Bergman nella Fontana della vergine . Se l’hai visto... non l’hai visto... co- munque è una leggenda medievale di stupro, molto scura, anche se non proprio come que- sta... Dunque tu vai con le pecore, sei inquadra- ta di lontano fra i campi e poi soltanto di sfug- gita si intravede il tuo viso bellissimo... ma na- turale, preso da un pensiero luminoso. Sposa di Cristo... prima sei Solange che ascolta nella stal- la, dalle voci degli altri pastori, il racconto del martirio di sant’Agnese, e perciò decidi di essere come lei; e poi di nuovo ti si vede nei campi, li attraversi fermandoti ad aiutare un vecchio, rac- cogli una palla di stoffa sfuggita a un bambino. Poi preghi nella cappella che ti sei costruita tra le frasche, nel tuo rifugio segreto... vai in estasi, ma non deve essere erotica... piuttosto preoccu- pata per qualcosa di terribile che ti aspetta. «Dopo di che, tutto deve succedere il più in fretta possibile, per non dare agli spettatori il tempo di riflettere... l’elemento sorpresa ci mette al riparo dall’inverosimile. Il pubblico deve pro- vare prima orrore e poi meraviglia. Quando in- contri la prima volta nel bosco Rainolfo, il fi- glio del conte che ti vuole possedere, gli fai sol- tanto una reverenza, senza rispondere al suo sa- luto, e ti allontani. La seconda volta lui ti chie- de di sposarlo e tu gli riveli che sei promessa a Cristo, eccetera... La terza lui ti insegue a caval- lo, furioso, ti afferra gettandoti di traverso sulla sella, poi parte al galoppo. Facciamo inciampare il cavallo, così tu sei sbalzata terra e scappi. Lui

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