donne chiesa mondo - n. 46 - maggio 2016
DONNE CHIESA MONDO 20 DONNE CHIESA MONDO 21 che si esprime in legami autentici di amore e di fede, ovunque essi accadano. Per la forma della religione, essa non sarà più «mediata» obbliga- toriamente dalle classi sacerdotali — uniche autorità religiose che re- stavano al Giudaismo al tempo di Gesù — ma dall’Amore di Dio che si fa presente e si incarna nel grembo e nelle speranze delle donne, nella vita dei semplici laici, nelle case dei gentili, nel coraggio dei profeti. La scrittura del nome di Giovanni ha un effetto grandissimo su tutta la regione montuosa della Giudea. Un evento che impressiona quasi quanto la nascita di Gesù, presso i gruppi dei pastori. Quel no- me diventa occasione di stupore, ma anche di meditazione: «Coloro che udivano tutte quelle cose le serbavano in cuor loro: Che sarà mai questo bambino?». Lo stesso farà Maria osservando tutto quello che succede alla nascita di Gesù (cfr. Luca , 2, 19). Sta veramente accaden- do qualcosa che cambierà tutto il mondo di allora: partendo dalla Giudea, il «dono di Dio» navigherà mari e terre, fino a introdursi in una storia che coinvolgerà l’intera ecumene. La folla dei parenti non demorde e fa dei cenni a Zaccaria per sa- pere come volesse chiamare il bambino. Un caso davvero unico di lunga discussione su un nome. Sembra una questione di vita o di morte. E, in effetti, lo è! Zaccaria si mostra anche sordo, oltre che muto. Una sordità che significa l’incapacità di dare ascolto alle paro- le dell’Angelo (cfr. Luca 1, 20). Muto diventa, infatti, chi è sordo o chi non vuol sentire. La fede apre l’orecchio, ma Zaccaria non ne ha avuta e perciò è rimasto sordo. Ma adesso succede qualcosa di speciale, proprio mentre i vicini si aspettavano da lui che tenesse ben salda la ragione della sua tradizio- ne: Zaccaria chiede una tavoletta. E su di essa scrive il nome di Gio- vanni! In quel preciso istante gli si scioglie la lingua e riprende a parlare: il primo segno tangibile del «dono di Dio» per Zaccaria! Dono di Dio e dono di sua moglie Elisabetta. La fede di lei e la sua aperta intelligenza sulle novità che vengono da Dio ha salvato anche suo marito. Ha ridato voce ad un sacerdo- zio già morto. La fede viva di una donna ha rianimato il corpo chiu- so di una classe sacerdotale del tutto ottusa, impotente, afona. Che custodiva ormai solo se stessa ed i suoi vuoti riti ed estrometteva dal Tempio ogni possibile canale di Misericordia e di Amore. La parola recuperata da Zaccaria contagia gli astanti. Si trattava di una parola così nuova da stupirli e farli cedere alla domanda ed alla La fede viva di una donna ha rianimato il corpo chiuso di una classe sacerdotale del tutto ottusa, impotente, afona Che estrometteva ogni canale di misericordia e amore Una mela poco femminile Il settore dell’alta tecnologia rivela disparità inattese. Nella dirigenza di Apple le donne sono 3 su 18. Mentre nella Microsoft sono donne solo il 17 per cento degli ingegneri e dei manager. Tra gli informatici statunitensi, le donne sono il 29 per cento. Ma è in tutto il settore Scienza, tecnologia, ingegneria e matematica (Stem) che si osservano disuguaglianze. Negli Stati Uniti, le donne sono il 48 per cento degli occupati, ma solo il 24 per cento tra i lavoratori Stem. Le cose vanno meglio in Europa, con il 40 per cento di donne tra scienziati e ingegneri. In Italia la quota è tra le più basse dei Paesi Ocse, con il 31,7 cento di donne nel settore. Al Salone del libro Al Salone del libro di Torino, domenica 14 maggio, Anna Foa e don Sergio Massironi presenteranno il libro di Giulia Galeotti e Lucetta Scaraffia La Chiesa delle donne (Città Nuova). Coordina Andrea Possieri. Saranno presenti le autrici. meraviglia. Era davvero una lettera inedita quel nome che il sacerdo- te aveva recepito da sua moglie. Cose inaudite stavano accadendo. Le colline di Giudea sembrano attonite anch’esse, mentre la gente che vi si incammina non parla d’altro. La narrazione mette qualcosa di esagerato e di paradossale: com’è possibile che ci sia una reazione tanto grande alla semplice scelta di un nome? Ma la ragione è chiara: il no di Elisabetta ha fatto cambia- re il corso della storia di Israele e la forma della religione giudaica. Circa il corso della storia esso non seguirà più il sacerdozio del Tempio e neppure il Dio chiuso nel Tempio, ma l’esperienza reale ed umana del Dio che si rivela in opere concrete di vita e di riscatto,
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==