Cultura e realtà - anno I - n. 3-4 - marzo 1951
CONSIDERAZIONI SULLA NATURA DELLA TEORIA DELLE AREE DEPRESSE 79 Così pure la Gran Bretagna 2 e la Francia 3 hanno creato enti ed emanato provvedimenti per lo sviluppo delle aree depresse dei territori metropolitani e d'oltremare. In Italia, nel dopoguerra, si è di giorno in giorno acuita e diffusa la percezione della necessità nazionale di provve– dere alle regioni meridionali 4 e il sesto Governo De Gasperi ha imper– niato intorno a questo problema il suo programma. 2 È da ricordare che la prima rilevazione dell'esistenza di aree depresse - allora dette special areas e successivamente chiamate development areas - risale al 1934 ed è stata effettuata dal governo inglese. Questo infatti, dopo un'apposita inchiesta sulla situazione di quelle zone industriali metropolitane che con la grande crisi erano entrate in uno stato di depressione cronica e di persistente disoccupazone, emise il 21 dicembre 1934 lo Special Areas (Development and lmprovement) Act 1934. Lo scarso risultato dell'Opera dei Commissari che in base a tale provvedimento vennero nominati per promuovere misure atte a garantire lo sviluppo economico e il miglioramento delle con– dizioni di vita delle zone considerate, indusse il governo inglese ad emettere nel 1937 lo Special Areas (Amendment) Act 1937 per l'assistenza finanziaria alle industrie ope– ranti in quelle zone. I risultati non comipletamente soddisfacenti anche di questo prov– vedimento portarono il governo laborista ad emanare la legge del 15 giugno 1945 deno– minata Distribution of Jndustry Act. È importante rilevare che - come si nota, in un interessante studio apparso nel n. 67, 16 gennaio 1950, dei « Quaderni di Studi e Noti– zie» della Società Edison - tale ultimo provvedimento scaturì dalla convinzione for– matasi negli organi governativi che « il problema delle aree depresse non potesse essere risolto se non con una regolamentazione della distribuzione dell'industria in tutto il Paese, con provvedimenti cioè non limitati alle aree depresse ». Per quanto concerne i territori di oltremare, nel dopoguerra venne emanato in Gran Bretagna l'Overseas Resources Development Act, in attuazione del quale, tra l'altro, si costituirono due enti - la Colonial Development Corporation e la Overseas Food Cor– poration - autorizzati a concedere prestiti per 165 milioni di sterline. Si rammenta il grandioso piano, già entrato in esecuzione, per la trasformazione e lo sviluppo dei territori dell'Africa Centrale. Si ricorda inoltre il programma, noto con il nome di Colombo Pian, proposto alla conferenza del Commonwealth tenutasi a Co– lombo nel gennaio 1950, e approvato nell'autunno dello stesso anno, per lo sviluppo dell'Asia meridionale e sud-orientale (India, Pakistan, Ceylon, Malaya, Singapore, North Borneo, Sarawak). Il programma prevede complessivamente una spesa di 1.868 milioni di sterline in sei anni. 3 La Francia ha emanato provvedimenti per lo sviluppo economico della Corsica (vedi: « Rapport au Conseil Général de la Corse del « Comité Technique consultatié de Coordination et d'études pour le pian de la mise en valeur de la Corse» - session extraordinaire 1938) e ha formulato, in relazione al « Piano Monnet », un piano decen– nale (1947-1956) « de modernisation e d'equipement des territoires d'Outre-mer de la France» che prevede investimenti pubblici e privati per circa 285 miliardi di franchi. 4 Le leggi fondamentali emanate nel dopoguerra per lo sviluppo delle regioni meri– dionali sono: DLCPS 14 diembre 1947, n. 1598, contenente « disposizioni per la indu– stralizzazione dell'Italia meridionale e insulare» e DLCPS 15 dicembre 1947, n. 1419, contenente « disposizioni per la industrializzazione dell'Italia meridionale e insulare » e DLCPS 15 dicembre 1947, n. 1419, contenente « disposizioni per il credito alle medie e piccole imprese industriali », che divengono operative attraverso la concessione di finanziamenti da parte delle « Sezioni ' di Credito Industriale » del Banco di Napoli e del Banco di Sicilia; e successive « norme integratrici» contenute nella Legge 29 dicem– bre 1948, n. 1482. Infine la legge 10 agosto 1950, n. 646, riguardante la istituzione della « Cassa per opere straordinarie di pubblico interesse nell'Italia meridionale» da eseguirsi in dieci anni con la previsione di una complessiva spesa annua di 100 miliardi di lire. Biblioteca Gino Bianco
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