Cultura e realtà - anno I - n. 3-4 - marzo 1951
CONSIDERAZIONI SULLA NATURA DELLA TEORIA DELLE AREE DEPRE.SSE 77 più spesso è inestricabilmente frammisto a elementi di discorso politico, sociologico e giuridico. In breve, si ha l'impressione che a tutt'oggi sull'argomento aree depresse, per quanto sia copiosa la raccolta di elementi analitici e di <lati di esperienza, non esista un chiarimento teorico e una sistemazione generale della materia. 2. Scopo del presente studio non è tanto quello di fornire il chiari– mento e la sistemazione mancanti, ma piuttosto di indicare quanto sia importante che alla sistemazione si giunga, e di fissare alcuni punti <li orientamento che si presentano validi ed essenziali per raggiungere tale obiettivo. Il presente studio non si prefigge nemmeno di essere una completa rassegna di ciò che si è pensato e scritto e di ciò che si è fatto in materia di aree depresse: esso mira per altro a fornire una linea di pensiero che consenta di riconsiderare ordinatamente tutto ciò che in argomento è già acquisito e di collocare opportunamente, con un nesso di svilup– po, i fatti, gli studi, i provvedimenti che verrano via via realizzandosi. Agevolare una risposta agli interrogativi posti all'inizio, porre un'esi– genza di coerenza, eliminando qualche equivoco fra i più ingombranti, ponendo in luce i filoni di studio più promettenti, questi sono gli obiet– tivi e i limiti che lo studio si prefigge. Tali obiettivi e limiti varranno a rendere ragione di talune man– chevolezze che potranno risultare dal punto di vista informativo e di talune sproporzioni del discorso e apoditticità di affermazioni. Ciò che preme infatti è soprattutto di seguire il filo principale di un ragiona– mento anche a costo di non fornire in ogni punto una esplicita dimo– strazione delle premesse e una illustrazione delle possibili implicazioni. Se si prescinde dalle annotazioni che si potranno via via sviluppare, il discorso principale si svolgerà essenzialmente su questioni di prin– <:ipio, e, me ne rendo conto, potrà dare a molti un senso di vacuità. Difficile sarebbe infatti ritrovare alla fine di questo studio una specifica indicazione pratica, di utilità immediatamente operativa. Ma forse l'esame dei fatti e le considerazioni che mi propongo di svolgere, varranno a dare giustificazione di un atteggiamento che a prima vista può apparire iriconcludènte. Intanto, perché si abbia presente l'ampiezza materiale del problema <:he ci sta di fronte, passerò in succinta rassegna le principali delibera- Biblioteca Gino Bianco
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