Cultura e realtà - anno I - n. 3-4 - marzo 1951

64 CLAUDJO NAPOLEONI al prezzo in un gruppo delle equazioni dell'equilibrio generale, è il costo medio dell'industria che produce quel bene il cui prezzo è preso in considerazione. Ora qui bisogna tenere ben presente un punto. Come si sa, Pareto teneva molto a sottolineare il carattere <( generale » della sua teoria del– l'equilibrio, poiché essa permetteva la determinazione reciproca e simul– tanea dei valori di tutte le variabili economiche in gioco. Ma dal modo stesso in cui le equazioni dell'equilibrio sono costruite discende chiara– mente che tale determinazione generale e simultanea avviene logica– mente dopo che si sia verificato il processo di aggiustamento per cui prezzo e costo medio sono portati a coincidere: infatti tale eguaglianza è assunta come una delle condizioni cui le variabili devono sottostare. E detto processo di aggiustamento è descritto da \Valras più o meno negli stessi termini in cui viene descritto dalla tradizione marshalliana: « La nostra dimostrazione poggia ... sul livellamento del prezzo di ven– dita e del prezzo di costo dei prodotti. Il che suppone la possibilità dell'affiuenza degli imprenditori verso le imprese che hanno profitto, co– sì come il loro allontanamento dalle imprese che sono in perdita » 9 • In altri termini le equazioni dell'equilibrio possono cogliere il sistema non durante il suo movimento verso un certo limite, ma solo nel momento in cui questo limite è raggiunto e sempreché esso, comunque definito, sia però tale da poter considerarsi definitivo. Ora è per l'appunto questo che è impossibile nell'ipotesi di concor– renza monopolistica, perc/zé, come abbiamo visto, in questo caso il pro– cesso di aggiustamento non può mai aver fine. Si può pensare a un certo grado di stabilità solo nel caso in cui si assuma che non possono sorgere nuove aziende attirate dai profitti di quelle esistenti ( closed entry). Ma allora è facile vedere che le aziende in questione si trasfor– merebbero in monopoli puri, contro l'ipotesi di partenza. Prima di andare avanti, apriamo una breve parentesi su una que– stione che può sembrare solo terminologica, ma che viceversa ci sembra importante. Finora, seguendo una terminologia corrente, abbiamo spes– so adoperato la parola « profitto ». Ma è chiaro che, poiché le questioni affrontate finora appartengono tutte alla statica economica, tale termine è improprio. Al suo posto andrebbe adoperata la parola « rendita », che è atta ad indicare tutti i surplus di bilancio che si formano in statica. .. 9 Eléments d'economie politique pure, pp. 233-4. BibliotecaGino Bianco

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