Cultura e realtà - anno I - n. 3-4 - marzo 1951
62 CLAUDIO NAPOLEONI delle varie aziende del gruppo saranno tra loro diversi. Infine suppone che le curve in questione abbiano posizioni diverse relativamente l'una all'altra. Per quest'ultimo caso egli così esprime: « Abbiamo sostenuto, sotto l'ipotesi di curve uniformi, che, dove i profitti sono al di sopra del livello concorrenziale, la moltiplicazione dei produttori li ridurrà, di modo che, sebbene i prezzi rimangano monopolistici, i profitti sono concorrenziali ed uniformi per ciascuno. L'argomento poggiava sull'as– sunzione implicita che la produzione di sostituti, nell'ambito generale del gruppo e di ogni porzione di esso, fosse sufficientemente stretta da determinare questo risultato. Tuttavia nella misura in cui non sia pos– sibile la produzione di sostituti che abbiano un tal grado di efficienza, le conclusioni sono diverse, le curve di domanda giaceranno a destra del punto di tangenza delle curve di costo, e i profitti saranno corri– spondentemente maggiori » 5 • « La concorrenza, posto anche che abbia un'influenza nel gruppo in questione, sposta sì a sinistra le curve di domanda, ma in misura disuguale, lasciando dei profitti di monopolio sparpagliati lungo tutto il gruppo» 6 • Ora, il terzo caso fatto da Chamberlin non solo sembra di gran lunga il più probabile, ma addirittura l'unico veramente compatibile con il concetto di concorrenza monopolistica, poiché questo concetto è stato definito in guisa tale che esso comporta necessariamente la non– uniformità delle condizioni di costo e di domanda per le varie aziende e quindi la impossibilità del processo concorrenziale di annullamento dei profitti di monopolio. Più precisamente, i casi in cui l'annullamento avviene, poiché non sono casi inconcepibili, devono essere considerati come particolarità accidentali di un caso generale in cui, di norma, tale annullamento non si verifica. « I profitti delle aziende esistenti sono, nella maggior parte dei casi, solo un'indicazione indiretta e molto con– fusa delle opportunità di profitto aperte ai nuovi venuti. Tale indica– zione sarà tanto più indiretta, quanto più ci si allontana dalle due con– dizioni della identità del costo e della omogeneità del prodotto. Può accadere che i nuovi concorrenti cessino di sorgere molto prima che i profitti delle aziende esistenti siano stati eliminati; e può d'altra parte anche accadere che essi continuino a sorgere molto dopo che le imprese esistenti abbiano visto che i loro profitti sono svaniti e si sono mutati in perdite » 1 • • 5 Ibidem, p. li 1. 6 Ibidem, p. 112. 7 TR1FFIN, op. cit., p. 120 (corsivo nostro). BibliotecaGino Bianco
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