Cultura e realtà - anno I - n. 3-4 - marzo 1951

RITRATTO DI MACHIAVELLI 47 di bestia condotta al macello, e, una volta a letto con Callimaco, perde ad un tratto tutta la sua famosa onestà e si rivela non meno insensibile del suo amante e degli altri personaggi. Da tale sciocchezza e insipienza, dopo il frate e Lucrezia, non si salvano neppure le altre figure della « Mandragola ». Nicia è sciocco• oltre perché sciocco di natura anche perché, mi sia permesso il bisticcio, la sua sciocchezza è sciocca, cioè meccanica, verbale, eccessiva; sciocco è Liguria, specie di J ago senza tragedia, senza calore, senz'altri moventi. che quelli del lucro; ultimamente, anche l'amore di Callimaco si tinge di sciocchezza. Di tali amori, è pieno il Boccaccio; ma si veda di quanta. leggiadria e freschezza siano ammantati; come la sordità morale sia bene dissimulata sotto i colori brillanti della giovinezza. Invece qui, allo stesso modo che l'innocenza di Lucrezia è cosa fisiologica e mate– riale, così l'amore di Callimaco appare nient'altro che libidine. « Perché da ogni parte mi assalta tanto desio di essere una volta con costei che io mi sento dalle piante de' pié al capo tutto alterare: le gambe triemo– no, le viscere commuovono, il core mi si sbarba dal petto, le braccia si abbandonano, la lingua diventa muta, gli occhi abbarbagliano, e1 cervello mi gira ... ». Lungo catalogo, proprio da anatomico, lontano del tutto dal sentimento d'amore. Al De Sanctis questa descrizione pare 1< amor naturale coi colori suoi», diverso così dall'amore petrarchesco· come dalla « cinica volgarità». Ma nello stesso Ariosto, contemporaneo di Machiavelli e non meno di lui nutrito dei succhi della Rinascenza,, l'amore è tutt'altra cosa. In realtà, l'amore, nell'esaurimento etico di Machiavelli, si riduce ad una mera manifestazione fisica. Machiavelli, è, insomma, un materialista per deficienza di vitalità piuttosto che per convinzione, ossia piuttosto a sua insaputa che consapevolmente. Con ogni probabilità, egli pensava in buona fede di aver rappresentato if mondo com'è e non « come dovrebbe essere »; di aver raffigurato in Lucrezia l'innocenza, in Callimaco l'amore, in Timoteo la religione. Ma in realtà ci aveva dato un'innocenza fisiologica fatta di passività e di ignoranza, un amore libidinoso che si esprime in indolenzimenti e smanie fisiche, una religione pratica e ~eccanica, limitata a devozioni convenzionali. Sull'innocenza, sull'amore, sulla religione, il sapiente, intelligentissimo Machiavelli non la pensava divei;samente dalla gente comune ~el suo secolo e purtroppo anche del nostro. Perché quegli. effetti e quella mentalità perdurano e perdureranno un pezzo. Abbiamo detto che la « Mandragola » è lo specchio di un ammo· Biblioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy