Cultura e realtà - anno I - n. 3-4 - marzo 1951

44 ALBERTO MORAVIA di imbarazzante, di singolare, di smodato, e lungi dal diventare normale e di informare di sé la vita degli uomini, sembra restare attaccato alla figura del suo creatore allo stesso modo di un vizio o di altro atteggia– mento tutto personale. In altre parole, si rivela in molte parti diverso da un pensiero, qualcosa che sembra pensiero e in realtà non è. L'irri– tazione della posterità di fronte ali'opera di Machiavelli deriva soprat– tutto dal fatto che mai attitudine personale fu meglio mascherata e svi– luppata con il metodo proprio al pensiero. D'altra parte, il giudizio sul machiavellismo è reso difficile proprio dalla presenza di un vero pen– siero mescolato con ciò che non è pensiero; dalla scienza politica di Ma– chiavelli messa al servizio di sentimenti e di passioni che poco o nulla hanno a che fare con la scienza medesima. Esistono infatti nell'opera di Machiavelli una somma ingente di os– servazioni esattissime, un rigore logico, una forza costruttiva, un me– todo che si impongono all'attenzione e all'ammirazione del lettore an– che più sprovveduto. Ma accanto a questi che sono i più solidi fonda– menti della gloria di Machiavelli, esiste ancora qualcosa che Machiavelli non poté e non volle nascondere. Perché pochi scrittori sono stati così sinceri quanto Machiavelli; e in verità da questo candore si riconosce la grandezza dell'uomo. È infatti un carattere costante degli uomini grandi di offrirsi aperti e disarmati, come fiduciosi nella loro sola forza e complessità. Ma è proprio questo candore che ci permette di sceverare il ma– chiavellismo dalla scienza politica di Machiavelli. Un altro che Machia– velli, più avveduto e più prudente, avrebbe saputo smussare certi an– goli, dissimulare certe parti, e, insomma, non scrivere affatto il « Prin– cipe ». Con i soli « Discorsi » la fama di Machiavelli come creatore della scienza politica sarebbe stata egualmente assicurata. Avremmo avuto un Machiavelli non meno profondo, perspicace, esatto, sistematico, nuovo. Un Machiavelli senza machiavellismo; o con così poco machiavellismo da non farne accorgere alcuno. Dobbiamo il « Principe » alla sincerità di Machiavelli. Libro poetico, il e< Principe » non tanto corona e con– clude l'opera di Machiavelli, quanto vi aggiunge con evidenza la nota del machiavellismo. Illuminati dal « Principe », gli altri scritti di Ma– chiavelli rivelano a loro volta quel tanto di machiavellismo che conten– gono. E noi sappiamo benissimo che il machiavellismo è sempre esistito e sempre esisterà. Resta però il fatto della preferenza e vocazione di BibliotecaGino Bianco

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