Cultura e realtà - anno I - n. 3-4 - marzo 1951

. 38 MARIO MOTTA quale pertanto, come ciò che risulta dalla loro composizione, non è riducibile né all'uno né all'altro di essi, né al loro rapporto. 2) La conoscenza dimostrativa si distingue in conoscenza scien– tifica e conoscenza filosofica, aventi entrambe come soggetto generico comune la realtà, ma aventi come soggetto specifico l'una la realtà in quanto è materialmente determinata ossia nella sua struttura sensibile e sperimentabile, l'altra la realtà in quanto è quello che è nella sua struttura intelligibile, facendo astrazione cioè dalla sua determinatezza e quindi accidentalità materiale 28 • Questa, nelle sue linee essenzialissime, la pos1z10ne filosofica a cui mette necessariamente capo, come a quella risolutiva di tutti i suoi pro– blemi, la nostra ricerca. Una posizione che per riuscire pienamente convincente avrebbe senza dubbio bisogno di motivi assai più nume– rosi e svariati di quelli che ci han permesso di raggiungerla, ma a sostegno della quale mi sembra tuttavia che si possa ancora addurre, senza allontanarsi dal giro dei problemi che abbiamo fin qui discusso, un argomento decisivo. Come si è visto sopra, in tanto l'affermazione della assoluta spiri– tualità del reale costringe il Croce a negare ogni realtà al principio materiale in quanto egli è incapace di distinguere l'affermazione di questo principio dal materialismo. Basta pertanto considerare in se stessa questa identificazione per accorgersi che essa non è formalmente diversa da quella compiuta dal marxismc - quali ché siano poi le conseguenze che il Croce ne ricava (egli infatti nega e il materialismo e il principio materiale, mentre il marxismo afferma l'uno e l'altro). Così pure noi ci troviamo di fronte ad una medesima posizione quando vediamo sia il Croce che il marxismo concepire come scien– tistica - ossia come pretendente valore filosofico - la conoscenza scientifica, anche se poi questa concezione non vieta al secondo di ac– cettare di buon grado ciò che il primo invece rifiuta come una pura e semplice contraddizione in termini. ecc. ecc. Questi rilievi mettono in luce un fatto di somma importanza: che 2 8 Su questo punto si veda anche la conclusione del mio articolo Il concetto di ideologia, cit. La determinatezza materiale di cui ,parlo non va confusa con la causa materiale, sebbene fra le due vi sia un preciso rapporto. Infatti, la causa materiale è la condizione principale della sensibilità e quindi della sperimentabilità del composto e quindi, infine, della sua determinatezza materiale, che è appunto ciò che lo rende sensibile e sperimentabile . BibliotecaGino Bianco

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