Cultura e realtà - anno I - n. 3-4 - marzo 1951
CROCE E MARX 25- timo passaggio dei suoi modi di pensare è per lo meno strano, e non può essere spiegato altrimenti che con interessi pratici immediati » 14 • E via di seguito. Detta in parole nostre l'idea di Gramsci è dunque che, alla base del giudizio del Croce, non si possono in alcun modo_. trovare degli autentici motivi teoretici, e non si possono in alcun modo , trovare per la semplice ragione che non esistono. Questa idea è però almeno altrettanto sconcertante che il « volta– faccia» di cui vuol render conto. Non c'è dubbio infatti che se la do– vessimo accogliere non riusciremmo più a capire come mai tanti altri abbiano dato sul marxismo un giudizio identico o analogo a quello dato dal Croce; né come mai il Croce medesimo abbia formulato il suo giu– dizio proprio nei termini in cui lo ha formulato e non in termini di– versi; né come mai debba spiegarsi così proprio quel giudizio e non invece il giudizio precedente, ecc. ecc. Non fosse altro che per ciò, allora, riesce facile capire che la posi– zione di Gramsci è necessariamente errata; e in ogni modo, che aveva– mo ragione sopra di affermare sia la sua principiale incapacità di ri– spondere a una domanda come quella che ci siamo posti, sia la deri– vazione di questa incapacità dal suo essere una posizione rigorosamente marxistica. Come ho già detto infatti è intrinseco al marxismo il non poter riconoscere in una qualsivoglia posizione culturale altro valore che un valore ideologico: il che non significa « apparente » bensì, come il caso or ora esaminato conferma, esclusivamente pratico-politico. Quanto all'affermazione poi che l'antimarxismo del Croce costitui– sce rispetto al suo revisionismo un « voltafaccia sconcertante », bisogna dire questo: che, per quanto le apparenze possano suggerire il con– trario, essa è_del tutto ingiustificata. Fin dai suoi primi saggi infatti il Croce aveva esplicitamente di– stinto l'atteggiamento dell' « interprete e storico delle idee », per cui « il Marx e l'Engels sono né più né meno di quei che si dimostrano nei libri e nell'opera loro» e il cui compito consiste nell'appurare « il pro– cedere storicamente genuino» dell'« intimo loro pensiero», dall'atteg– giamento di chi, « mettendo da parte l'aspetto più propriamente storico dell'indagine», mira sopratutto a scegliere fra le varie interpretazioni « quelle che gli sembrano sostenibili », o che tali « dovrebbero essere »,. comunque, per il vantaggio della « scienza in se stessa» 15 • - 14 Mat. Stor. cit. p. 208. 15 Ve<;l,i. specialmente « Per la interpretazione e la critica di alcuni concetti del marxi– smo» in Mat. stor. ed Economia marxistica, cit., p. 78-82. BibliotecaGino Bianco
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