Cultura e realtà - anno I - n. 3-4 - marzo 1951
RIFLESSIONI PER L'AUTOCRITICA FILOSOFICA DI OGGI 17 zione ad empirismo praticistico abituale non ha alcun senso porre in prÌ1po piano, come unica via risolutiva concretamente, il problema della sua critica teoretica. Essa tra l' alt_ro è già stata tentata e in gran parte realizzata in tutti i sensi e se quindi fosse bastata, l'empirismo pratici– stico non starebbe vincendo e la filosofia esplicita perdurerebbe. Da un punto di vista confutatorio la posizione dell'empirismo, come con mas– simo rigore è posta da Hume, è facilissimamente smontabile e non è che un volgare sofisma. Da un punto di vista di enunciazione e di elaborazione di tutte quelle verità ed esigenze che l'empirismo misco– nosce o nega attivamente è innegabile che ne è avvenuta in larga mi– sura. Quali che siano i limiti delle avvenute confutazioni ed elabora– zioni ulteriori e contrarie o diverse è certo che sono avvenute, così come è certo che sono state radicalmente inefficienti: sia nel senso che è il mondo figlio di Hume quello che più è cresciuto material– mente e che è oggi dominante, sia nel senso che ovunque ogni filoso– fare tende ad essere battuto dall'atteggiamento empirista 6 • E allora, concludendo queste riflessioni, se non si vuole accettare lo scetticismo assoluto (che però - come da millenni è noto ma rara– mente compreso fino in fondo - è ontologicamente contrario al carat– tere dell'intelletto umano, così che solo morendo - non uccidendosi! potrebbe essere accettato) si deve riconoscere : 1) che è il movimento della storia, del sistema sociale, così com'è oggi costituito, che automaticamente porta alla vittoria dell'atteggia– mento empiristico, alla fine della filosofia esplicita e quindi all'involu– zione dell'umanità; 2) che questo automatico movimento involutivo può essere per principio combattuto e invertito (dato che l'empirismo è formalmente erroneo) ma alla condizione che se ne comprendano le cause, se ne trascenda il limite e se ne elimini l'errore; 3) che però il problema filosofico non è tanto o solo quello di unificare e coordinare la confutazione e la critica teoretica dell'humismo o dell'atteggiamento empirista, ma sopratutto quello di sviluppare quelle tesi filosofiche che (includendo la verità dell'empirismo e dello stori– cismo) consentano primamente di trascendere non illusoriamente l'at- 6 C'è appena bisogno di avvertire che tale identificazione di humismo e di atteg– gi2.mento empirista, pur non escludendo tutte le differenze e le distinzioni sopra rile– vate ed enunciate, deve essere sottolineata in quanto l'omogeneità di Hume con l'abito empiristico è totale. Biblioteca Gino Bianco
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy