Cultura e realtà - anno I - n. 3-4 - marzo 1951

I DOCUMENTI 151 parte si sostituivano, non si aggiungevano, alle « normali >> guerre feudali del tempo. Tutto sommato non mi pare che questi due fattori diano gran sostegno alla teoria di Dobb. Diverso, in parte, è il discorso per quanto riguarda gli altri due fat– tori, vale a dire le aumentate dimensioni ddla classe parassitaria e il cre– scente sciupio di ricchezze delle famiglie nobiliari. Abbiamo qui una prova palese del bisogno di maggiori redditi. È dubbio però se con ciò sia senz'al– tro sostenibile la teoria di Dobb. Il crescere della classe parassitaria si accom– pagnò a un aumento della popolazione servile. Inoltre lungo tutto il Medio– evo vi fu abbondanza di terra coltivabile da sfruttare. Per cui, nonostante la sua natura estremamente conservatrice, il sistema feudale in effetti s1 svi– luppava, lentament~, ma continuamente. Quando teniamo conto del fatto che le guerre incidevano soprattutto sulla consistenza delle classi superiori (dato che ai membri di queste sol– tanto era consentito portare le armi) possiamo ben mettere in dubbio che vi sia stato un rilevante incremento relativo della classe parassitaria. In mancanza di una qualsiasi prova veramente chiara sia in un senso che nel- 1' altro, non possiamo certo attribuire un peso decisivo a, questo fattore. D'altro canto non vi è alcuna ragione di porre in dubbio la realtà del crescente sperpero della classe dominante feudale; in questo caso le prove sono numerose e tutte concordi. Ma era questo sperpero crescente una ten– d~nza che poteva. spiegarsi, colla natura dd sistema feudale o riflette invece qualcosa che avveniva al di fuori del sistema feudale? A me pare che in linea generale dovremmo aspettaTci che si: trattasse proprio di questo se– condo caso. Persino in un sistema dinamko come il capitalismo, i mu– tamenti spontanei nei gusti dei consumatori sono di importanza trascura– bile 6 e dobbiamo pensare che a fortiori altrettanto valesse per una società tradizionalistica come quella feudale. Inoltre, non appena guardiamo al di fuori del sistema feudale tro– viamo abbondanti ragioni del crescente sperpero della classe dominante feu– dale: il rapido sviluppo del commercio a partire dall'XI secolo mise alla sua portata una quantità e una varietà sempre maggiore di beni. Dobb riconosce l'esistenza di questo rapporto tra il commercio e i bisogni della classe dominante feudale, ma a me pare che egli lo tratti, tutto sommato, 6 Così, ad es. lo Schumpeter ritiene di potere giustificatamente assumere che nella società capitalistica « l'iniziativa dei consumatori nel cambiare i propri gusti ... è trascu– rabile e che ogni mutamento nei gusti dei consumatori è subordinato all'azione dei pro– duttori da cui viene promosso». Business Cycles (New York, 1939) I p. 73. Non occorre dire che questo assunto è del tutto in armonia con la teoria marxiana della preminenza della produzione sul consumo . .Biblioteca Gino Bianco

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