Cultura e realtà - anno I - n. 3-4 - marzo 1951
RIFLESSIONI PER L 1 AUTOCRITICA FILOSOFICA DI OGGI 13 sensibile, il tutto, diviene allora un invalicabile presupposto assoluto. Ossia poiché l'organismo sociale, se considerato come dimensione sen– sibile, non è per principio giudicabile e giudicato come sostanza ma solo come insieme di qu:mtità e qualità sensibili, esso diviene, in quanto reale sostanza, l'occulto soggetto reale di ogni giudizio e si muove ciecamente e privo di alcun autocontrollo. Si rifletta alla gravità di tale processo di inversione: se si guarda bene esso implica che si dia per dato e giustificato inconsciamente (e quindi instangibile criticamente) il progressismo meccanico più in– genuo e ottuso che mai l'umanità abbia conosciuto. In tal modo il sistema sociale contemporaneo che certo non poteva sorgere senza la filosofia in genere e la filosofia moderna in specie si rimangia com– pletamente una delle condizioni essenziali della sua sussistenza (la filosofia) liquidando le insufficienze e gli errori della filosofia moder– na attraverso un ritorno semplice ma in più obbligato e nascosto al– l'indietro verso posizioni di assenza di filosofia esplicita, verso la pura opinione. Il senso vivo e vero dei problemi teoretici che faticosamente l'umanità è venuta ritrovando dai presocratici in poi è perduto 5 • Il dominio surrettizio dell'empirismo si presenta, in conclusione, come strettamente correlativo al fallimento storico (relativo od asso– luto qui non importa) di tutte le filosofie fin qui esplicitate, come de– perimento del filosofare come tale, come perdita della coscienza ra– zionale e addirittura, nei casi estremi, come decadenza logica. Il che non è strano se si pensa che l'ultima cosa cui l'uomo può rinunciare è la sua animalità, sensibilità, soddisfazione corporale, ecc. per cui l'atteggiamento empirista, essendo l'ultimo atteggiamento filosofico che rimane una volta fallita (praticamente anche soltanto) qualunque fi– losofia, è dunque il più forte. Di ciò si deve tener pieno conto anche se rimane indubitabile che tale forza è come quelle di un terreno spianato al confronto di una casa. Il primo è più solido ma non può servire di abitazione. 5 Se si vuole un esempio probante non tra i più direttamente pertinenti oggi ma addirittura monumentale per la sua notorietà ed influenza, si pensi alla Storia della filosofia occidentale di B. Russel (recentemente tradotta in italiano): ci si accorgerà per– sino troppo agevolmente, ad apertura di pagina, di come si possa perdere il senso stesso dei problemi filosofici veri e propri. BibliotecaGino Bianco
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