Cultura e realtà - anno I - n. 3-4 - marzo 1951
DOCUMENTI 141 chiarezza. Vi si avverte l'influsso di quella particolare interpretazione del marxismo, di quella concezione socialdemocratica, che ha già dimostrato da gran tempo la propria impotenza politica, e la quale quindi non può non essere caratterizzata anche da una deficienza storiografica. Lo Sweezy risulta infatti propenso ad ammettere la possibilità di un passaggio senza effettiva soluzione di continuità dal capitalismo al socia– lismo. ~ su questa strada giunge persino a riconoscere l'esistenza, nella situazione presente, di forme economiche di transizione, in cui sarebbero mescolati elementi dell'uno e dell'altro sistema. Ma lo Sweezy combatte poi esplicitamente l'opinione che conduce ad ipotizzare un simile modo di passaggio dal sistema feudale a quello borghese moderno. L'influenza della concezione socialdemocratica è qui evidentissima: e non solo nella prima ipotesi della continuità ininterrotta fra capitalismo e socialismo, ma anche nella seconda. Al fondo della posizione socialdemocratica sta infatti il convincimento che i sistemi precapitalistici sono caratterizzati" da una insufficienza assoluta, da un'immobilità che esclude qualsivoglia possibilità di evoluzione, di pwcesso progressivo. Il sistema capitalistico invece avrebbe il proprio limite soltanto nel!'esistenza di contraddizioni, che gli è possi– bile eliminare e superare solo uscendo da se stesso e sboccando perciò pro– gressivamente e inevitabilmente nel socialismo, attraverso l'accumularsi stesso di forme economiche di transizione. Lo Sweezy è portato così ad accentuare le caratteristiche di immobilità e di staticità del sistema feudale e ne considera impossibile ogni evoluzione autonoma e spontanea, se non nel senso di una decomposizione continua e inevitabile. Il feudalesimo, per lo Sweezy, viene così a configurarsi essenzial– mente ed esclusivamente come un sistema di produzione per il consumo. Il sistema feudale avrebbe dunque quella conclusione che secondo il Manifesto dei comunisti è sempre una delle due alternative finali di qualsivoglia lotta di classe? Si conchiuderebbe cioè con « la totale rovina di tutte le classi in lotta »? Secondo la logica del suo 1·agionamento, lo Sweezy dovrebbe arrivarr. a un risultato simile. E tuttavia lo Sweezy è costretto a rifiutare l'ultima e logica consegu'enza delle proprie categorie storiografiche. Essa infatti contra– sta in modo twppo netto con quello che è stato l'effettivo andamento del processo storico. E in realtà il passaggio dal sistema feudale a quello capita– listico è caratterizzato da un massimo di continuità, da una continuità anzi che non si era mai data per il passato, e che dopo, almeno sino ad oggi, non si è più verificata. Questa peculiarità del sistema feudale dell'occidente eu– ropeo ( ossia di quel sistema sociale sorto dalla rovina e dal crollo del nucleo essenziale dell'impero romano) è innegabile: essa è scritta a lettere chiaris– sime nella storia. Innanzitutto questo sistema è sboccato in quello capitali– stico senza la totale rovina e il crollo violento e caotico che caratterizzò la fine del sistema dell'impero romano. Ma per di più le stesse rivoluzioni, che ne segnarono la fase ultima e il periodo della transizione definitiva, furono il coronamento di tutto un processo, anche se furono veramente e nel modo più proprio le marxiane « levatrici della storia»; ossia, anche se furono la .BibliotecaGino Bianco
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