Cultura e realtà - anno I - n. 3-4 - marzo 1951

RIFLESSIONI PER L 1 AUTOCRITICA FILOSOFICA DI OGGI 11 mente - da quella cultura e quindi da quel paese o quei paesi che harino come posizione filosofica incontrastata ed universalmente do– minante appunto l'empirismo (neo positivismo, pragmatismo, prati– cismo « behavioristico », ecc. 2 ). Non a caso ho portato più sopra l'esem– pio del Frank. III Altra è la questione del perché stia oggi verificandosi in modo così impressionante questo dominio diretto o indiretto dell'empirismo praticista. Altra, ma non meno importante: solo essa infatti permette di valutare la forza teoretica e il significato di tale dominio. Prima di tutto si deve riconoscere che c'è una indubbia verità nella continua attenzione a non sottovalutare la realtà delle quantità sensibili, d~lle dimensioni storico-materiali, ecc. È appunto la verità che, sia pure entro un errore di fondo, difende l'empirismo. Verità che, se oggi l'empirismo è così dominante nel modo visto sopra, è certamente non solo fondamentale, ma anche o negata o non sufficientemente rico– nosciuta dalle altre posizioni filosofiche (tutte, nessuna esclusa, eviden– temente). Una ricerca su questa verità dell'empirismo rispetto alle altre filosofie sarebbe oggi, più che importante, necessaria. E dovrebbe mettere in luce come l'empirismo sia quella posizione filosofica che garantisce la massima attenzione e il massimo riconoscimento a qual– siasi esigenza della vita umana non appena e nella esatta misura in cui tale esigenza sia sensibilmente verificabile e misurabile. Il che, nel– l'essenziale, è evidente se si pensa alla definizione che ho dato sopra della posizione empiristica. La pacifica, tranquilla, accettata subordi– nazione assoluta di ogni realtà alle determinazioni sensibili concentra 2 Non ignoro le differenze ma non ignoro nemmeno l'impressione curiosa che fanno le discussioni tra questi e simili fratelli nemici a chi non sia soggiogato dalla loro determinazione teoretica (l'atteggiamento empiristico) e quindi sia in grado di vederla come sostrato delle contrarietà. Basta scorrere un'annata di una delle principali riviste filosofiche americane per accertarsi di ciò che dico. Ma addirittura schiacciante, a questo proposito, è l'ampia raccolta delle autopresentazioni dei maggiori filosofi ame• ricani contemporanei curata da J. H. MuIRHEAD, Contemporary American Pliilosopliy, London, New York, 1930 segg. Una scelta di tale raccolta è stata tradotta in italiano presso Bompiani 1939. · BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy