Cultura e realtà - anno I - n. 3-4 - marzo 1951
114 DISCUSSIONI europei ha bloccato anche la dialettica del partito italiano di maggioranza, come aveva prima bloccato la dialettica generale italiana. È la carenza di questa premessa storica che ha impedito la piena tra– sformazione della sinistra democristiana da forza di costume a forza poli– tica e storica. La sua crisi va quindi cercata in un contrasto e in un falli– mento di dimensioni storiche ben maggiori. Non possiamo profetizzare le linee dell'avvenire più immediato; né sappiamo se la dialettica storica del nostro Paese potrà .ravvivarsi nei ter– mini attuali o se verrà ripresa in condizioni storiche radicalmente nuove. Vorremmo ricordare però, concludendo questa lunga lettera, che la storia non procede a sillogismi, ma per approssimazioni reali: il vero e il bene non nascono nella realtà con la rapidità con cui il pensiero li intuisce: e chi pur crede, come io credo, nell'identità tendenziale di cultura e di realtà non può però non ricordare che il loro squilibrio è condizione della storia umana: e cr.e coincidenza piena di esse non si dà, per un cristiano, che di là della storia. Con viva cordialità GIANNI BAGET Bozzo La lettera di Baget Bozzo offrirebbe vari spunti per allargare il discorso aperto - se pur solo per accenni - con l'articolo su « Laicismo e Azione Cattolica in Italia». Tra questi, particolarmente degno .di nota mi sembra quello che tende a portare l'esame dal problema dei rapporti tra Chiesa e Stato a quello dei rapporti tra Chiesa e civiltà. Così come, fuori dal contenuto specifico del mio articolo, il discorso che potrebbe aprirsi sull'affermazione finale della lettera di Baget. Senza entrare però in una discussione, che meriterà certo di essere fatta più in là, mi preme sottolineare le affermazioni contenute nella lettera. 1) Baget è ,d'accordo con il « criterio razionale » posto a base del– l'articolo. 2) Baget definisce gli attuali rapporti tra Chiesa e Stato come di « supplenza della Chiesa alle insufficienze .dello Stato», e afferma che tale soluzione « non è felice, né per la Chiesa, né per lo Stato, né per gli uo– mini che sono storicamente impegnati ad operare». 3) Baget afferma che il « dossettismo » voleva partire da tale condi– zione di «supplenza» per una azione di rinnovamento dello Stato, ma BibliotecaGino Bianco
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