Cultura e realtà - anno I - n. 3-4 - marzo 1951
RIFLESSIONI PER L 1 AUTOCRITICA FILOSOFICA DI OGGI 9 · Il fenomeno però è così diffuso che non è il caso di insistere per documentare con nomi illustri o libri autorevoli. Credo che se ognuno di noi oggi si fa un serio esame di coscienza non avrà bisogno di cercare molto distanti le prove di ciò che dico; le scoprirà in se stesso,. in qualche sua costante anche se inavvertita abitudine intellettuale o in certi risorgenti atteggiamenti pratici. E scoprirà anche che la ma– lattia dilaga. II Questo stato di fatto mi pare veramente non contestabile, ma fin qui non si dice ancora nulla di molto importante. L'importante e l'interessante comincia ad apparire dopo questa constatazione, quando ci si rifletta su per trarne conseguenze. Tra le quali la più importante anche se meno immediatamente rilevabile ed avvertibile è quella che cercherò di esporre e dimostrare. Ogni atteggiamento, implica necessariamente una corrispondente posizione filosofica. Ritengo che questa sia una verità non solo ampia– mente riconosciuta dai filosofi ma che ognuno può facilmente veri– ficare da sé. Si dovrà allora riconoscere anche che ogni atteggiamento non riflesso implica una determinata posizione filosofica non riflessa· e quindi non esplicita e perciò una posizione filosofica praticistica in quanto appunto deriva da un atteggiamento e non da una deter– minazione intellettiva. Nel caso, dunque, del costante atteggiamento di cui parlo tale posizione filosofica non può non essere, in senso lato,. l'empirismo e più precisamente l'empirismo nelle sue forme pratici– stiche. Non mi sembra necessaria, qui, una ulteriore precisazione sulle particolari forme d'empirismo. Nessuno può ragionevolmente negare infatti che si possa e si debba parlare non solo dei vari empirismi ma anche di una comune posizione empiristica, una posizione filosofica cioè che, rispetto al problema conoscitivo, accetta conseguentemente od afferma addirittura esplicitamente una assoluta subordinazione del– l'intelletto al senso, dell'intelligibile al sensibile e così via. Da ciò consegue che nell'esatta misura dell'effettiva presenza di' questo atteggiamento, di cui si è rilevata l'estensione e il carattere,. BibliotecaGino Bianco
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