Cultura e realtà - anno I - n. 2 - luglio-agosto 1950
96 LETTURE statali; portano a termine con le loro artiglierie pesanti la distruzione già compiuta dall'aria e ora s'avvicinano al centro della città. L'uomo racca– pricciante che or è un anno sfuggì all'attentato di patrioti disperati miranti alla salvezza dell'ultima sostanza, l'avvenire, e salvò una vita ormai folle e sfiaccolata, ha ordinato ai suoi soldati di affogare in un mare di sangue l'attacco contro Berlino, di fucilare ogni ufficiale che osi parlare di resa. Queste fucilazioni sono avvenute in molti casi. Nello stesso tempo strane emissioni radio, di tedeschi non più sani di mente, frullano attraverso l'etere, sia raccomandando la popolazione e perfino gli sgherri della polizia segreta, perché troppo calunniati, alla benevolenza dei vincitori, sia annunciando un nuovo movimento di libertà che reca il nome di « Lupo mannaro»: un'as– sociazione di adolescenti fanatici che, nascosti nelle foreste donde sbucano di notte, si sarebbero già resi benemeriti della patria con coraggiose uccisioni di invasori. Oh, grottesca e misera impresa! Così fino all'ultimo si fa ap– pello alla rozza fiaba, alla ferocia leggendaria nel cuore del popolo, non senza trovarvi un'eco familiare. Intanto un generale d'Oltre-Atlantico fa sfilare la popolazione di Wei– mar davanti ai crematorii di quel campo di concentramento e dichiara (dob– biamo dire: a torto?) quei cittadini che hanno tenuto dietro apparentemente con onore ai loro affari e tentato di non saper nulla, benché il vento por– tasse alle loro nari il puzzo di carne umana bruciata - li dichiara correi degli orrori ormai smascherati ai quali li costringe a rivolgere lo sguardo. Guardino pure - io guardo con loro e mi lascio sospingere in ispirito dalle loro file ottuse o anche rabbrividenti. Le grosse pareti delle camere di tor– tura sotterranee, a cui un regime indegno e fin dall'inizio congiurato col nulla ha ridotto l'intera Germania, sono abbattute: la nostra vergogna è esposta agli occhi del mondo dalle commissioni straniere alle quali si pre– sentano da per tutto queste visioni inverosimili, sicché possono riferire a casa loro come ciò che hanno visto superi in orrore tutto quanto l'umana fantasia può immaginare. lo dico: la nostra vergogna. Infatti, è forse mera ipocon– dria sostenere' che tutto il germanesimo, anche lo spirito tedesco, il pensiero tedesco, la parola tedesca sono colpiti dal disonore di queste scoperte e messi decisamente in dubbio? È forse contrizione morbosa proporsi il quesito co– me mai in avvenire la « Germania » in qualsivoglia dei suoi aspetti potrà avere l'ardimento di aprir bocca nei problemi d'umanità? Chiamatelo tenebrosa possibilità della natura umana, quel che ora s1 scopre; ma uomini tedeschi, a decine, a centinaia di migliaia hanno com– messo ciò cne fa rabbrividire l'umanità; e ogni forma di vita tedesca fa or- BibliotecaGino Bianco
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy