Cultura e realtà - anno I - n. 2 - luglio-agosto 1950
40 NINO NOVACCO Chiesa, e che quindi l'Azione Cattolica dovesse continuare a dedicarsi esclusivamente ai suoi specifici compiti di apostolato, ossia di conquista religiosa 3egli individui. Ma era altresì naturale per essa che tale Stato fosse poi essenzialmente l'opera dei cattolici. La cultura di questa cor– rente, come in generale dell'intera Azione Cattolica, non era infatti pronta a fondare la rinnovata azione politica e il nuovo Stato su prin– cipi distinti da quelle tradizionali nel mondo cattolico. In questa condizione culturale ci sembra stia appunto la ragione ultima e decisiva delle sconfitte ripetute di questa prima corrente. Si tratta di una cultura che vede la causa della crisi, delle insufficienze> degli errori del pensiero moderno e della civiltà, che ne promana uni– camente nel loro- contrasto e nella loro antinomia con le posizioni del pensiero ecclesiastico, ossia nella separazione antagonistica tra Chiesa cattolica e _!Ilondo moderno. È evideote che il cattolico, fino a quando rimane ancorato a una tale cultura, è condotto a intervenire nella crisi partendo dal tentativo di eliminare questa separazione e non dalla ricerca per risolvere i problemi del mondo umano e storico secondo le leggi di sviluppo, i principi e le esigenze della natura di questo, nella convinzione che la giusta soluzione significhi anche scomparsa della separazione antagonistica ed edificazione di un assetto di distinzione e di autonomia nei rapporti fra Chiesa e Stato, fra Chiesa e società civile: ed è questo assetto che con ogni evidenza non esclude ma anzi favorisce e sollecita la collaborazione. In altri termini, la posizione che rende il cattolico pienamente e liberamente cittadino attivo dello Stato ci sembra consista nel considerare la separazione antagonistica fra Chiesa e mondo moderno unicamente e semplicemente come verifica apologetica_ degli errori e delle deficienze del pensiero, della cultura, e della società attuale, la cui verifica storica sta invece nella crisi gravis– sima che li travaglia e le cui cause vanno quindi ricercate ed indivi– duate nel mondo della storia. La risoluzione, praticamente quasi com– pleta,_della cultura nell'apologetica, e la conseguente confutazione sem– plicistica e astratta dei prodotti del mondo moderno unicamente in nome della rivelazione e del dogma sono stati e sono strumenti di di– fesa storicamente indispensabili per la Chiesa cattolica nella lunghis– sima crisi che ha inizio dalla predicazione di Savonarola, dalla poli– tica di Alessandro VI e dalla Riforma; ma bisogna anche riconoscere che nessuno sviluppo nella cultura e nell'attività politica dei cattolici è possibile fino a quando non si riesce a determinare le condizioni in cui quegli strumenti di difesa possano venire abbandonati. Fino a tale mo- BibliotecaGino Bianco
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy