Cultura e realtà - anno I - n. 2 - luglio-agosto 1950

LAICISMO E AZIONE CATTOLICA IN ITALIA 37 società e della storia, ossia - come egli si esprime - si « sconfessiona– lizzino ». Per rassicurare la Chiesa e disarmare l'integrismo cattolico e per raccogliere a difesa del proprio sistema le masse cattoliche si ar– riva dunque a ridurre l'attività politica a semplice applicazione di empi– riche formule economiche e sociologiche, a pura tecnica. È da ritenere che sulla base delle proposte del Rovero si giungerebbe ad una effet– tiva separazione fra Chiesa e Stato; ma a tutto danno del secondo; e infatti l'Alessandrini critica il Rovero con molte benevoli riserve. Difficilmente il laicismo potrà toccare un punto più basso. Né è un caso che l'abbia alla fine toccato. Posto in termini falsi, e quindi insolubili, il problema dei rapporti fra Chiesa cattolica e Stato è giunto in Italia, con l'esperimento democristiano, alla resa dei conti; e sic– come la «soluzione» democristiana è, come si è detto, semplicemente il risultato di due insufficienze, l'equilibrio equivoco e ambiguo fra due impotenze, nessuno dei due sembra poter dare più alcunché di positivo. A considerare come non stabile e storicamente valido l'equilibrio vigente, ci sembra che due possono essere le soluzioni del problema dei rapporti fra Chiesa cattolica e Stato; e ciò è vero per l'Italia, e forse sopratutto per l'Italia, dove la confusione, nel compromesso vigente, ha raggiunto i vertici. Ambedue le soluzioni sono radicali: si tratta di riconquistare, anzi di conquistare pienamente, per la prima volta nella storia, la completa ed effettiva autonomia dello Stato nei Paesi di tra– dizione cattolica. Dal momento che la Chiesa cattolica ha saputo resi– stere allo Stato col quale hanno patteggiato altre Chiese, è lecito pen– sare che quello Stato che riuscirà a risolvere il problema dei rapporti ' con essa sarà ben più pienamente Stato che non qualsiasi altro sorto sinora nella storia. Ora, la prima soluzione consiste nel liquidare la Chiesa cattolica in quanto questa ha di specifico, attraverso l'edificazione di un assetto sociale e politico che, non accettabile da essa, sia però, a differenza di quello posto in essere dal laicismo borghese, così organico e compatto da non permettere praticamente altra vita che quella di un culto sem– pre più astratto ed estraneo alle condizioni naturali-storiche in cui l'uomo si trova a vivere nella nuova società e nel nuovo Stato. La seconda soluzione possibile ci sembra consista invece nel giun– gere ad una spontanea e libera collaborazione con la Chiesa cattolica, restituita interamente e liberamente ai suoi specifici compiti religiosi. E questo può diventare possibile solo se il nuovo assetto sociale e la sistemazione nuova dei rapporti storici e umani, istituiti dalle forze BibliotecaGino Bianco

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