Cultura e realtà - anno I - n. 2 - luglio-agosto 1950
(( DITTATURA CROCIANA)) O PROBLEMA DELLO STORICISMO? 27 l'allargamento dell'esperienza mette in questione non solo la materia– lità, ma anche la formalità del sistema. Nel caso poi dello storicismo la negazione esplicita della sintesi o invenzione filosofica e l'impossi– bilità radicale di un ripensamento filosofico conseguente della propria · ragion formale fanno sì che proprio la storia diventi necessariamente la continua crescente confutazione dello storicismo (in modi diversi, naturalmente a seconda del tipo particolare di storicismo). O, se si vuole, lo storicismo proprio attraverso la totalizzazione e l'assolutizza– zione della storia fissa irripetibilmente la parte, aspetto o realtà della storia che ha potuto comprendere ed eternizza il relativo storico in cui si forma. Per ogni storicismo la storia non può non considerarsi, o totalmente o in qualche modo e aspetto essenziale, arrestata al mo– mento in cui la proposizione fondante il sistema è stata espressa. La nuova esperienza non può allora offrire rigorosamente, - a chi voglia uscire dalla passività del pensiero a cui lo storicismo riduce il filoso– fante - altra possibilità che quella dell'eclettismo (o del filosofare ap– parente) o quella di riconoscere la rottura dello storicismo e riconside– rare totalmente la problematica contenutavi. Lo storicismo ha di con– seguenza il risultato pratico di rendere estremamente difficile e com– plesso il ritrovamento o anche solo l'accesso alle sue stesse verità (in quanto sono sempre parzialmente pensabili): non solo ai suoi « cre– denti» ma anche ai suoi critici. (Sarebbe interessante a questo propo– sito una ricerca che analizzasse l'essenziale carattere romantico dello storicismo nella sua catastrofica illusione dell'assoluto possesso del re– lativo. Infatti nulla più che la verità p'arzialmente pensabile è capace di facilitare il circolo solido e di dare l'illusione di arrivare sempre non arrivando mai. Col risultato appunto di allontanare sempre più il pen– siero dal solo atto risolutivo che permetta di toccare la realtà). Ritorniamo all'esempio dell'Estetica crociana: o si accetta il siste– ma crociano (e si esce, in qualche modo, dalla storia concreta « eter– nizzando » il momento storico in cui è avvenuta l'uscita) e allora si riesce a cogliere la profondità, l'estensione e il rigore delle scoperte di Croce (se ne può seguire, tra l'altro, non solo il pensiero in senso stretto, ma tutta la correlativa suggestione fantastica e vissuta), o non si ac– cetta il sistema crociano e pur intravvedendo l'importanza della sua Estetica, si viene dal sistema costretti o ad arrestarsi ad alcuni aspetti isolati del problema finendo per travisarlo, o a non poter far altro che ricominciare da capo (e non si sa come) o a tentare le imppssibili BibliotecaGino Bianco
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