Cultura e realtà - anno I - n. 2 - luglio-agosto 1950
(( DITTATURA CROCIANA)) O PROBLEMA DELLO STORICISMO? 23 gramsciana 1 e i motivi per i quali Gramsci definì in altro modo il suo lavoro. Per ora sarà sufficiente sottolineare che nel suo esame della filosofia crociana, Gramsci si è come sempre costantemente tenuto al– l'isolamento (scientifico, appunto) dell'aspetto storico-materiale della genesi e dello sviluppo del pensiero del Croce, e all'analisi di questo ha costantemente subordinato la rilevazione delle incoerenze logiche del sistema e delle inconseguenze o insufficienze filosofiche 2 • La via è qui aperta a ogni sviluppo. Ciò che rimane a tutt'oggi irrisolto è il problema intrinseco, filosofico, della filosofia di Croce 3 • Se tutto ciò è vero non potrà stupire che esista ancora in Italia la « dittatura crociana» e non avrebbero quindi senso alcuno né la– mentele né insofferenze. Il « problema Croce » non può risolversi nella sua pienezza né con le confutazioni, anche vere, del suo sistema, né solo con il carat– terizzarne, anche esattamente, la funzione sociale e storica, né tanto meno con l'immaginare che si possa fare a meno della sua filosofia. Immaginare (e non dico a caso immaginare invece che pensare) una cosa simile equivale non solo a precludersi in partenza le ragioni della storia, ma in particolare equivale ad un passo indietro nello sviluppd del pensiero filosofico. Equivale cioè, per esempio, nel caso del proble– ma estetico, a riportarsi ad una fase del pensiero filosofico in cui non si era ancora avuto il riconoscimento rigoroso della essenzialità ed au– tonomia del momento estetico nella vita umana, del suo carattere co– noscitivo, della sua precedenza ontologica sul concetto, della sua ne– cessità per raggiungere il concetto. Cose tutte che sono ormai nell'aria che si respira, ma che nessun altro filosofo quanto Croce ha rivelato con altrettale rigore speculativo e che pertanto ,fino ad ora: sono effi– mere ed incerte fuori della filosofia crociana. Non sto a sottolineare qui i limiti della estetica crociana: sono stati sufficientemente de– nunciati. 1 Qualche chiarimento, su questa questione, può trarsi dall'articolo di M. Motta pubblicato nel precedente numero di questa rivista. 2 Si veda a questo proposito un breve ma intelligente articolo di U. Segre su « La Stampa », 22 genn. 1948. 3 Due tentativi, tra i più acuti, malgrado la brevità, di Aldo Mautino (La forma– zione della filosofia politica di Benedetto Croce, Einaudi, 1940) e di Pietro Gobetti (in Opera critica, Torino 1926; ricordare la sua perentoria domanda: « se non crediamo che nel problema perché ancora il sistema? ») sono rimasti senza seguito. Tra gli scritti recentissimi si stacca di gran lunga da tutti gli altri quello di Umberto Segre. L'inte– grazione politica de/l'individuo nello storicismo, in « Rivista critica di Storia della filoso– fia », anno 1950, fase. I. BibliotecaGino Bianco
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