Cultura e realtà - anno I - n. 2 - luglio-agosto 1950
20 CESARE PAVESE che i responsabili di una generazione rivolgono ai poeti in quanto tali, sono a dir poco superflui, esteriori, indecenti, come i consigli che la madre usava un tempo dare alla figlia la vigilia· delle nozze. Il vero poeta se li è già rivolti da sé, facendosi colto. Meglio sarebbe esortare con vigore a cultura e consapevolezza i candidati alla vita sociale - i giovani letterati, ingegneri, seminaristi - e inculcar loro che la dire– zione della vita interiore è una sola, l'istancabile demolizione dei miti, la riduzione di ogni perplessità da stupore a chiarezza. E poi, se qual– cuno di loro annuncerà d'essere poeta e ne darà ragionevoli speranze, lasciarlo tuffarsi nel gorgo della sua inquietudine e stare a vedere l'ef– fetto. Nessuno altri che lui può trovare la strada giusta, poiché lui solo conosce la mèta. BibliotecaGino Bianco
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