Cultura e realtà - anno I - n. 2 - luglio-agosto 1950
L'ARTE DI MATURARE La scoperta romantica che gli stampi mitici della sensibilità, i sim– boli che orienteranno la nostra vita, risalgono ai primi confatti con la realtà - in sostanza alla nostra fanciullezza - ha riempito la narra– tiva di bambini saputi, di piccoli ribelli primitivi che prendono nostal– gica coscienza di sé contrapponendosi al mondo convenzionale degli adulti, rifiutando ogni abbandono alla norma, all'autorità, al collettivo. Questa voga ba logicamente coinciso col gusto della caratterizzazione storica, col senso cioè che ciascuno di noi farebbe parte di un ambiente transeunte retto da valori collettivi provvisori. L'antico tirocinio di un poeta, di un narratore, era l'educazione ai valori perenni e comuni che costituivano la sola cultura valida, l'inserimento in una mitologia col– lettiva su cui si lavorava come un moderno tecnico o inventore lavora sui dati tradizionali delle scienze. Il tirocinio romantico invece corri– sponde alla scoperta che ogni valore assoluto è transeunte e che quindi non resta se non erigere la propria esperienza, la propria mitologia in una cultura che paradossalmente riesca assoluta e normativa a tutti gli altri, alla collettività. E siccome ogni assoluto si fonda sulle origini, sul principio, ecco che tutti prendiamo le mosse dall'unico principio a noi noto - la nostra individuale prima età. Ora, è incontrovertibile che le culture sono creazioni storiche auto– nome, e altresì che più o meno a dieci anni per ciascuno di noi « il gioco è fatto». Come si spiega dunque la resistenza che malgrado tutto oppo– niamo agli eroi in calzoni corti o all'egotismo ribelle dei perenni futu– risti? La risposta è ovvia. Nella smania di spogliare il processo creativo di tutte le incrostazioni e i pregiudizi e coglierlo nella sua originale 2ttualità, il secolo si è dimenticato che la genesi è soltanto un punto di partenza, che si nasce per vivere e invecchiare, e che tra la nascita e la morte si dà uno stadio di giusta maturazione, di perfetto e virile equi– librio per amor del quale, come già diceva il padre di tutti noi, BibliotecaGino Bianco
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