Cultura e realtà - anno I - n. 2 - luglio-agosto 1950

104 DOCUMENTI economico, che hanno causato l'aumento del consumo. Ora, una volta sco– perto che il consumo è in realtà cresciuto, ciò non è una ragione sufficiente per sostenere che, poiché ora il consumo è maggiore, ci sarà bisogno di nuovi investimenti in impianti e attrezzature per sostenerlo; giacché è stato per l'appunto questo nuovo investimento, precedentemente verificatosi, che ha determinato l'aumento del consumo. Così il nuovo capitale necessario a sostenere il consumo è già esistente. Nell'economia «stazionaria» il li– vello del consumo determina il livello dell'investimento diretto al reintegro del capitale. Ma nell'economia dinamica è l'investimento netto, generato dagli sviluppi tecnici, che determina il nuovo e più alto livello del consumo. Il processo dinamico che sfocia nella formazione di investimento netto allontana la struttura dei prezzi dall'equilibrio «stazionario» in modo da creare il necessario volume di risparmio netto complessivo. Ma questo pro– cesso non può assicurare la continuità della produzione al livello di piena occupazione. È proprio qui che si incontra la differenza essenziale tra una economia statica, «stazionaria» e un'economia dinamica, progressiva. Nel– l'economia «stazionaria» ogni livello di reddito raggiunto tende ad auto– perpetuarsi. Nell'economia dinamica i più alti livelli di reddito raggiunti nei periodi di boom non possono sostenersi a meno che il progresso tecnico e lo sviluppo estensivo non siano tali da mantenere l'investimento nelle dimensioni di boom. Poiché, se i fattori dinamici che determinano l'inve– stimento netto vengono meno, cosa che prima o poi succede in ogni boom, la distorsione del sistema dei prezzi, che il processo dinamico stesso inevi– tabilmente provoca, non può ripristinare rapidamente l'equilibrio ccstazio– na'rio ». In altre parole, le tradizioni, le abitudini, le istituzioni che deter– minano la funzione del consumo si sono profondamente radicati nella strut– tura della società, e provocano delle resistenze fortissime al ripristino del– l'equilibrio cc stazionario». Quando l'investimento netto cade violentemente, il consumo individuale volontario non può crescere ed effettivamente non cresce in modo sufficiente a riempire la lacuna lasciata dalla marea calante degli investimenti. Così la spesa complessiva diminuisce e il sistema eco– nomico raggiunge un livello di equilibrio in cui il reddito che si autoper– petua sta al di sotto del reddito di pieno impiego. Ci si può aspettare che le invenzioni tecniche che determinano l'espan– sione intensiva del sistema continuino in futuro con non sminuito vigore. La nostra società potrebbe perciò rimanere così altamente dinamica come quella del secolo diciannovesimo solo che si riuscisse a trovare un sostituto agli stimoli estensivi all'investimento rappresentati dall'espansione territo- BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy