Cultura e realtà - anno I - n. 1 - maggio-giugno 1950

NOTE NECESSITÀ D'UNA CRITICA LETTERARIA La stagione che attraversa la letteratura italiana è tutt'altro che povera di risultati e carne al fuoco; ma insicura. La spinta, in fondo, è quella di poche voci che continuano ognuna un. suo ostinato discorso; ma ogni volta viene la paura ch'esse stiano per esaurirsi, per zittirsi; e allora sarebbe il silenzio, appena turbato da cinguettii e stormire di foglie. Contraddistingue infatti le ultime annate letterarie un andare avanti di quei pochi cui alludiam'.o, ognuno per conto suo, senza guardare in fac– cia vicini o estranei, con ostentazione o dolore della propria. solitudine e unicità, traendo le forze quasi soltanto dal dentro di sé - ormai affiochita dalle lente delusioni la speranza quarantacinquesca che lo slancio rinnova– tore della società italiana continuasse, e spingesse in cresta alla sua onda anche le lettere; e tornate così nell'alveo o precipitosamente invecchiate molte delle « nascite » letterarie del dopoguerra -. Manca alla letteratura italiana d'oggi una chiara coscienza di sé come insieme, una topografia sicura, una previsione - sempre come insieme - e perfino una curiosità di itinerario; manca, in una· parola, la critica. Un autore, un'opera, possono vivere e avere significato senza bisogno dei critici; ma la generazione, il periodo, la determinata civiltà letteraria in cui o contro cui opere e autori si fanno, esiste solo in quanto c'è una critica che la definisce,. che ne indica il senso. Sempre più persa sembra, inoltre - io m'ostino a credere non irreparabilmente - l'evidenza imme– diata del messaggio del poeta per i suoi contemporanei, cioè per il suo primò terreno di prova. Strumento e tramite a utilizzare e a rispondere, sarà una critica che riunifichi l'opera scritta al resto del mondo vivente e scritto, ne scopra la necessità o le scuse, e ridiscuta giorno per giorno i suoi metodi all'esperienza dei libri e della gente. .BibliotecaGino Bianco

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