Cultura e realtà - anno I - n. 1 - maggio-giugno 1950

90 GIACOMO MOTTURA stituibile, la validità dell'operaio, per lui, non è sostituibile, perché egli è un individuo di cui la validità è parte essenziale. È imbarazzante, giunti al fine di un discorso condotto col massimo possibile di rigore, trovarsi in difficoltà a condurlo alle naturali conse– guenze. Ma un medico, sia pur confusamente e forse col sussidio di argomentazioni non pertinenti alla sua competenza specifica, purché sia medico e non anch'egli ridotto senza residui in un produttore di cure o di perizie, sente che il sistema trascura qualche cosa di non trascurabile. La prevenzione obbligatoria delle malattie professionali si trova in contrasto con l'esigenza del basso costo a oltranza e, stia pure essa a far bella mostra di sé nella legislazione, il sistema attuale di produzione non può non cercare di eluderla, giacché la salute dell'operaio è il bene per esso meno costoso. Nessuna società capitalistica riesce a includerla pienamente nel suo biiancio. Parrebbe invece che i mezzi per combat– tere quella somma di mali che è toccata all'uomo, per essere stato ri– dotto a macchina, si dovrebbero trovare nella somma di profitti che dalla macchina sono stati moltiplicati. E poiché l'uomo è pur sempre un produttore attivo e tanto meglio rende quanto è migliore cittadino e quanto meno si sente oppresso dalla sua qualità di lavoratore, qualora egli fosse in grado di usufruire dei beni che produce, saprebbe probabilmente attingere dalla società tutta la difesa che essa può tecnicamente fornirgli, nell'interesse della società e della produzione stessa. E qualora potesse pagarsi non solo l'indennizzo, come oggi è costretto a fare, ma piuttosto la prevenzione, per quanto questa possa costare di più, non c'è dubbio che saprebbe fare la scelta umanamente giusta. GIACOMO MoTTURA BibliotecaGino Bianco

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