Cultura e realtà - anno I - n. 1 - maggio-giugno 1950

78 GIACOMO MOTTURA dell'uomo venga protetta». Ma per molto tempo questa difficoltà è stata coperta, e svelata solo alle strette. Le diversioni, del resto, non saranno solamente «morali n, ma an– che, ben presto, «scientifiche» e più tardi «politiche». DIFFICOLTÀ SCIENTIFICHE E DIVERSIONI PSEUDOSCIENTIFlCHE NEL RICONOSCIMENTO DELLE MALATTIE INDUSTRIALI DA POLVERE Le diversioni di ordine scientifico comparvero quando nei reclami incominciarono a prendere corpo i termini medici. Nell'ultima metà del secolo scorso, il graduale smantellamento, se non sempre nelle effettive provvidenze, almeno nel riconoscimento le– gislativo, delle enormità più grosse (lavoro dei bambini e delle donne, orario di lavoro eccessivo, igiene generale del lavoro e delle abitazioni) lasciò come residuo evidente il danno specifico delle lavorazioni pe• ricolose. Fin da allora vediamo come sia stato difficile estendere l'interesse, nonché il riconoscimento, per la più diffusa delle malattie professionali dal livello dei medici relativamente modesti, che vivevano in suo con– tatto, al livello degli scienziati che coltivavano gli argomenti tradizio– nali nei loro istituti e non ne venivano toccati se non come da una curiosità mal catalogabile e molto spesso ·ne negavano l'esistenza. Nella Prussia dei primi dell' '800 Rudolf Virchow, al quale si de– vono i maggiori progressi della patologia dell'epoca, per vent'anni ne– gò, con una recisione che aveva dell'aprioristico e con una autorevo– lezza che aveva del dispotico, che il pulviscolo di carbone potesse pe– netrare nei polmoni e depositarvisi. Om lui stava una schiera di ri– spettabili scienziati, che_pare quasi parteggiassero per il carbone, po– tente portatore di sano progresso, contro la pervicacia delle cellule del– l'organismo, alle quali si preferiva attribuire la colpa di una indiscipli– nata «infiammazione». Lo stesso Virchow, del resto, si opponeva con ostinazione alla scoperta del bacillo della tubercolosi, un po' come certi più modesti suoi epigoni di questo secolo, di fronte ai quadri anato– mici e radiologici della silicosi, cercarono di scaricare totalmente la re– sponsabilità proprio sulla tubercolosi, che chi l'ha doveva avercela anche prima e peggio per lui se si presenta in seguito camuffata come silicosi; non stia dunque a lagnarsi del p-roprio lavoro. Paiono scherzi, ma non sono. Peccavano di apriorismo anche quei medici e patologi che fretto- BibliotecaGino Bianco

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