Cultura e realtà - anno I - n. 1 - maggio-giugno 1950
L 1 AMMALATO PER CONTRATTO DI LAVORO 77 dei bambini e delle donne come più adatto a certe prestazioni meno pesanti e molto meno retribuite. Così qualche volta in quelle inchieste si trova menzionata l'esigenza della ventilazione delle gallerie di mi– niera, ma si parla allora di aria pestifera o venefica piuttosto che di polvere. Si sa che l'aria nelle anguste gallerie si vizia per la respi– razione di uo~ini e di animali, per la combustione delle lampade, ecc.; vari gas possono svilupparsi dal minerale, dagli esplosivi, dalla putrefa– zione dei legnami, ecc. Non vi è da dubitare che l'aria, in questi im– pianti primitivi, fosse venefica. Gli operai dicevano che « l'aria fa an– dare a letto ammalata per settimane molta gente» (cfr. il citato Libro azzurro del 1866), ma si lagnavano soprattutto del fatto che ogni re– clamo provocasse il licenziamento. Si trovano per altro battute di que– sta genuina qualità: « La ventilazione di questi vecchi impianti non darebbe luogo a molte spese? -- Sì, le spese potrebbero aumentare, ma fa vita dell'uomo sarebbe protetta » 1 • È chiaro che la difficoltà della limitazione del profitto è sempre stata l'ostacolo maggiore, ed è l'ostacolo maggiore oggi, a che « la vita un lume, leggere durante la guardia alla porta? [si tratta delle porte che separavano in settori le gallerie per evitare la propagazione delle esplosioni] - Prima di tutto dovrebbe comprarsi le candele, ma poi non sarebbe lecito. Egli è là per dedicarsi al suo lavoro e ha un dovere da compiere. Io non ho mai visto un giovane leggere nella miniera ». E altrove: « Perché non manciate i bambini alle scuole serali? - Nella mag• gioranza dei distretti carboniferi non ne esistono. Ma il fatto principale è che essi sono così esausti dal lungo eccessivo lavoro, che si chiudono loro gli occhi per la stanchezza ». « Dunque - esclama l'inquisitore sdegnato - voi vi pronunciate contro l'educazione? », Inoltre, per cercare di deviare nell'assurdo l'esigenza di un trattamento privilegiato dei bambini delle miniere, si domanda: « Perché i bambini della miniera differiscono dagli altri? - Perché essi formano un'eccezione alla regola». « Da che punto di vista? - Dal punto cli vista fisico ». <C Perché per loro l'educazione dovrebbe essere più preziosa che per i bambini di altre classi? - Io non dico che essa per loro sia più preziosa, ma che essi per il loro eccessivo lavoro nelle miniere hanno minori possibilità di edu• cazione nelle scuole diurne e festive ». cc Non è vero che è impossibile trattare questioni di questo tipo in modo assoluto? ». 1 Se è difficile discernere i danni dovuti alle intossicazioni, agli infortuni, alle insufficienze igieniche generiche, all'umidità, ecc., da quelli dovuti alla polvere, pos– siamo tuttavia esser sicuri che questa si sviluppava abbondante e finissima specialmente con l'uso degli esplosivi, anche se doveva essere poco appariscente data l'oscurità e la commistione con il fumo. E le sue specifiche conseguenze si trovano chiaramente descritte da F. Engels (op. cit., pag. 193-194 dell'ediz. di Berlino 1932): « .. .Incominciano il loro lavoro usualmente col 14° anno e, se hanno una buona costituzione, avvertono di rado molti disturbi prima del 20° anno. Allora incominciano a manifestarsi i sintomi della loro particolare malattia; il respiro viene a mancare nei minimi sforzi, salendo le scale o la montagna; tengono le spalle alte, per alleviare la continua e crescente difficoltà di respiro, si incurvano in avanti e si presentano so• prattutto nella posizione oppressa nella quale lavorano ... ». BibliotecaGino Bianco
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