Cultura e realtà - anno I - n. 1 - maggio-giugno 1950

64 ENRICO TOBIA Non s'è fatto il nome del poeta a ragione considerato il maestro della poesia italiana moderna, Ungaretti. Quanto è stato detto fin qui ci aiuta meglio a comprendere il suo cammino e la sua posizione, così come la sua poetica ci aiuta a capire tutta la poetica della poesia contem– poranea. Più di ogni altro Ungaretti ha accompagnato la propria opera con una accanita indagine e discussione delle sue ragioni. Questa indagine si muove, nelle sue conclusioni finali, attorno ai concetti fondamen– tali di poesia come libertà dell'individuo, come innocenza ritrovata, poe– sia come esperienza religiosa. « Il sentimento della libertà è poesia - dice Ungaretti 2 - slan– cio di comunione con il divino, con Iddio, il quale è, Egli, libertà intat– ta, onnipotenza pura »... « La nozione di libertà ha... da essere oppo– sta di continuo, per venire in luce in noi, ai fatti materiali» ... « Dalla memoria all'innocenza quale lontananza da varcare; ma in un bale– no... Quando dal contatto di immagini... nascerà luce, ci sarà poesia, tanto maggior poesia, per quest'uomo che vuol salire dall'inferno a Dio, quanto maggiore sarà la distanza messa a contatto. Dunque, forse, sareb– be il nostro un secolo di missione religiosa? Lo è... la poesia è testimo– nianza di Dio, anche quando è bestemmia ». Nella poetica così delineata entrano chiaramente l'aspirazione al– l'immediatezza propria della poesia moderna, le sue illuminazioni, il procedimento analogico che la regge, e quindi la libertà riscoperta delle parole, la loro verginità riconquistata, la lingua rinnovata. Ma c'è anche il senso chiuso dell'esperienza poetica, l'individualistico contrapporsi al mondo e la fuga da esso, l'assurdo tendere a una libertà assoluta che, se raggiunta, ucciderebbe nell'ineffabile la poesia stessa. E c'è un punto in cui il dritto e il rovescio di questa medaglia s'incontrano, il punto che li origina entrambi e che porta alla conclusione finale: è il punto centrale e dolente della poesia moderna e della sua crisi : il concetto della libertà come libertà dell'individuo, dell'individuo che lotta per liberarsi dal mondo e costruirsene un altro suo proprio, astratto e assoluto. È sembrato che la poesia avesse spalle sufficienti a questo. Dalle correnti ultraromantiche è venuta questa concezione della poesia come 2 G. UNGARETTI, Ragioni di una poesia, m «Inventario», primavera 1949. BibliotecaGino Bianco

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