Cultura e realtà - anno I - n. 1 - maggio-giugno 1950
52 CLAUDIO NAPOLEONI IX. Giunti a questo punto, i problemi che un proseguimento della pre– sente ricerca dovrebbe affrontare sono essenzialmente due. Il primo è questo: dopo la sconfitta dei paesi fascisti, dopo l'accentramento di potenza economica in uno dei paesi capitalistici vittoriosi, quali sono le forme che l'intervento corporativo assume? Il secondo e più importante problema è il seguente. Come abbiamo visto, con la nascita della borghesia il mercato ha acquistato una delle due condizioni necessarie del suo sviluppo naturale poiché la produ– zione ha creato la possibilità di indefinita accumulazione e quindi la possibilità della propria indefinita autoespansione. Inoltre nella prima fase della borghesia tali possibilità sono state effettivamente realizzate, e sono state precisamente realizzate fino al momento in cui l'incentivo che il diritto borghese riconosce come unico incentivo (il profitto, cioè l'appropriazione privata del reddito) non ha distrutto la forma nella quale aveva avuto la sua prima esplicazione, cioè il regime concorren– ziale. Con la fine del regime concorrenziale la produzione e il mercato hanno potuto svilupparsi solo per mezzo di interventi corporativi, in quanto non si è verificata un'uscita critica dall'ideologia borghese. Possiamo perciò dire, in base all'analisi fatta, che l'intervento bor– ghese o, nella sua forma tipica, mantiene le possibilità di sviluppo natu– rale del mercato e della produzione, ma distrugge la realizzazione di tali possibilità, o, nella sua forma corporativa, frena il riprodursi delle stesse possibilità di tale sviluppo naturale, e realizza quelle possibilità ridotte che lascia in vita attraverso incentivi estranei al fenomeno della produzione. Il problema quindi è: come sia possibile un intervento che da un lato garantisca il riprodursi all'indefinito delle possibilità di accumula– zione e dall'altro lato garantisca la realizzazione sistematica, per legge propria della produzione, di tali possibilità, che garantisca cioè che il · mercato effettivo sia un mercato naturale. La strada rimane aperta a questa ricerca; ci sembra fin d'ora di poter dire che continuare tale ricerca debba significare anche avviare a soluzione la crisi della scienza economica. CLAUDIO NAPOLEONI BibliotecaGino Bianco
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