Cultura e realtà - anno I - n. 1 - maggio-giugno 1950
50 CLAUDIO NAPOLEONI nati principalmente da una difesa protezionistica, conseguente a uno sviluppo ritardato del capitalismo, si sono manifestati economicamente deboli rispetto a quelli degli altri paesi. Da questa struttura economica dei paesi fascisti sono derivate due conseguenze: 1) necessità, a causa della debolezza, in campo interna– zionale, dei monopoli fascisti, di continuare e portare all'estremo la dife– sa protezionistica; 2) necessità impellente, a causa del forte grado di monopolizzazione, di risolvere la contraddizione della produzione mono– polistica per mezzo dell'esportazione dei capitali. La prima conseguenza ha dato luogo alla politica autarchica quindi al corporativismo protezionista portato al massimo grado. La seconda conseguenza ha dato luogo all'esigenza della preparazione bellica. Il carattere essenzialmente corporativo della preparazione bellica risulta dalla seguente considerazione: ogni processo di accumulazione in tanto si manifesta vitale in quanto allarga la struttura produttiva di un paese> ricreando continuamente le condizioni per nuova accumulazione, in quanto cioè pone in essere un processo capace di crescere su se stesso all'infinito. Ora la produzione bellica dà sì luogo ad atti immediati di accumulazione che sono magari anche molto vasti, ma nello stesso tempo provoca distorsioni gravissime nell'apparato produttivo, renden– dolo capace di effettuare solo certe determinate produzioni le quali non possono, per loro stessa natura, essere continuate all'indefinito. Perciò l'accumulazione determinata dalla produzione bellica è un'accumula– zione destinata a distruggere se stessa in un periodo più o meno lungo► ed è quindi anche un'accumulazione fittizia, che sta cioè al di fuori della tendenza naturale del mercato. Conseguentemente si deve dire che anche la produzione bellica si oppone alla tendenza naturale del mercato cd è perciò un atto corporativo. E si può anche dire, in un certo senso, che la produzione bellica, in quanto mantiene il volume degli investi– menti ad un alto livello per opera dello Stato, rappresenta il frutto di un intervento di tipo keynesiano estremamente conseguente e che anzi in tale intervento si manifesta al massimo quella tendenza che già abbiamo visto essere caratteristica dell'intervento keynesiano in genere e cioè la degradazione del processo di accumulazione per opera dello Stato. Perciò dei tre interventi corporativi che abbiamo esaminato (prote– zionismo, keynesismo, fascismo) il terzo rappresenta in un certo senso lo sviluppo alle estreme conseguenze delle caratteristiche proprie degli BibliotecaGino Bianco
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