Cultura e realtà - anno I - n. 1 - maggio-giugno 1950
PREMESSA. Anche intellettualmente esiste oggi in Italia, accanto a un pae– se legale, un paese reale. Il primo è quello delle parti culturali dominanti, prese nella loro interezza ed esclusività. Il secondo in– vece è quello di chi non appartiene ufficialmente ad alcuna parte, o vi appartiene con una intelligenza ancora bastevole a fargli ri– conoscere i limiti della sua posizione. Quasi tutte le critiche che si muovono allo stato attuale della nostra cultura non tengono conto di questo fatto, e considerano intellettualmente significativo solo il primo paese. Per ciò il qua– dro che tracdano è così nero; e le prospettive che suggeriscono, tanto rovinose. Esse inducono a ragionare in questi termini: ovun– que si guardi, ormai, ci si imbatte in aut-aut disperati. Non ci son più problemi, ma solo dilemmi insolubili. Non resta dunque che odiarsi, dividersi e scegliere, per poi difendere ciecamente le pro– prie scelte in monologhi senza fine. O peggio ancora, porsi uni– camente problemi di ordine pratico, e attendere dalla soluzione pratica della crisi materiale-della società, in un senso o nel 'altro, la soluzione della crisi della cultura. Ma il paese dell'intelligenza reale la pensa in modo diverso. Agli abitanti di questo paese, pochi o molti che siano, si rivolge Cultura e realtà. I suoi redattori, pur essendo di provenienze culturali diverse, si trovano fermamente d'accordo su tre punti, che orienteranno il loro lavoro. Il primo punto è che mai sono esistiti tanti problemi come quelli oggi aperti in ogni campo delle attività conoscitive. Non dilemmi. Problemi. E problemi pienamente maturi. Il secondo punto è questo: tali problemi, che sono problemi di conoscenza, possono venire convenientemente affrontati solo in termini di conoscenza. Non ha senso quindi aspettare dalla solu- Biblioteca Gino Bianco
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