Cultura e realtà - anno I - n. 1 - maggio-giugno 1950
122 DOCUMENTI Le funzioni '\jJ dei singoli sistemi S1, S2 sono ignote a priori e addi– rittura non esistono. I metodi della meccanica quantistica permettono però di determinare la '\j, 2 di S2 da '\j,l.2 quando si eseguisca sul sistema S 1 una misurazione completa in senso quanto-meccanico. Si ottiene così la funzione tp 2 del sistema S2 al posto della primitiva '\jJJ. 2 di S 12. In questa determinazione è però essenziale la specie di misurazione con– dotta sul sistema S 1 (completa nel senso quanto-teorico) cioè il tipo di os– servabile misurato. Per esempio quando S 1 è una singola particella, possiamo misurare le componenti della sua posizione oppure del suo impulso. A seconda della nostra scelta si otterrà per '\j, 2 una descrizione di diverso tipo e cioè tale che, a seconda della scelta del tipo di misura per S1, risultino previsioni differenti (statistiche) sui risultati delle misure eseguibili successivamente su S 2. Dal punto di vista dell'interpretazione Ib ciò significa che, a seconda della scelta della misura completa di S1, si otterrà per S2 una diversa situazione reale, descrivibile per mezzo di differenti funzioni '\j, 2 , '\j, 1 ,' '\j, 2 ," ecc. Ciò non presenta alcuna difficoltà dal punto di vista s o l a m e n t e della meccanica quantistica. A seconda della particolare scelta della misu– razione di S 1 , si crea appunto una situazione reale differente e può sorgere la necessità che allo stesso sistema S 2 vengano attribuite contem– poraneamente due o più funzioni '\j, 2 , '\j, 2 ,' ••.• differenti. Ma le cose vanno altrimenti se cerchiamo di attenerci contemporanea– mente ai principi della meccanica quantistica e al principio II dell'esistenza indipendente degli oggetti reali presenti in due campi separati Ri, R 2. Nel nostro esempio, la misurazione completa di S 1 porta a definire un gruppo di enti fisici che riguarda solo la regione di spazio R 1 , ma un tale gruppo di enti non può influenzare immediatamente la realtà fisica esistente in un altro campo R 2, lontano dal primo. Da ciò consegue che ogni asserzione riguardo S 2,- alla quale si possa giungere per mezzo di una misurazione completa di S1, deve valere per il sistema S2 anche se non si esegue nessuna misura su S 1 • Ciò significherebbe che dovrebbero valere pure tutte le predi– zioni su S2 che possono derivarsi introducendo la funzione '\j, 2 oppure 'lji/ ccc. Ciò è naturalmente impossibile se '\j, 2 , '\j,i/, ecc. devono significare situa– zioni reali, tra loro differenti, di S2, ossia si cade in conflitto con l'interpre– tazione 16 della funzione '\jJ. Mi sembra che non esista dubbio che il fisico, che considera per prin– cipio definitivo il modo di descrivere della meccanica quantistica, reagirà a queste considerazioni lasciando cadere la proposizione II dell'esistenza in– dipendente di una realtà fisica esistente in campi spaziali differenti; egli BibliotecaGino Bianco
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